Il cardinale Rodè inviato del Papa in Montenegro riafferma il primato dell’amore
di Dio
“Dobbiamo riconoscere il primato dell’amore di Dio in un mondo che perseguita i cristiani
con strategie meno cruente del passato ma sempre gravi”. Questo il messaggio che sabato
scorso il cardinale Franc Rodè inviato speciale del Papa, ha rivolto in occasione
dei 1200 anni della traslazione delle reliquie di San Trifone da Costantinopoli al
Montenegro. È proprio dalla memoria del Santo che è partito un messaggio di speranza
e di riconciliazione attestato dal suo martirio avvenuto nel 250 a Nicea per opera
dell’imperatore Decio, per essersi rifiutato di sacrificare agli idoli pagani. Una
testimonianza - riporta l'Osservatore Romano - che secondo le parole del porporato,
interpella i cristiani di oggi e che è rimasta viva per ben 1200 anni nella storia
della gente di Cattaro”. La diocesi di Cattaro ha conosciuto la persecuzione in anni
recenti e sta faticosamente tentando di rialzarsi dopo essere stata ridotta a zero.
Trenta milioni sono state le vittime solo nel secolo scorso, segnato dalle tre ideologie
atee del nazismo, fascismo e comunismo. La celebrazione è stata anche occasione per
rinsaldare i legami tra Santa Sede e Montenegro, primo stato balcanico a stipulare
un concordato nel 1886. ”Oggi, sempre secondo le parole del cardinale, i nemici del
cristianesimo non hanno smesso con le persecuzioni, solo che le tattiche usate sono
diverse rispetto al passato: puntano sull’imposizione di principi atei, capovolgendo
il sistema di valori e promulgando leggi contro natura. Non bisogna - ha concluso
- far passare sotto silenzio la cancellazione delle radici cristiane”. (G.C.)