2009-10-21 12:43:44

Chiuso in Thailandia il Congresso mondiale di Signis sui diritti dei bambini


“Abbiamo il diritto di essere qui, siamo il futuro del mondo.” Con questo slogan gli oltre trecento ragazzi presenti al Congresso mondiale di Signis hanno salutato la conclusione dei lavori dei delegati di 70 Paesi di tutto il mondo, convenuti a Chiang Mai, in Thailandia. Il Congresso di Signis, l’associazione cattolica mondiale per la comunicazione, ha offerto una panoramica quanto mai efficace dell’impegno quotidiano di migliaia di operatori ed educatori cristiani a favore della promozione della pace, e in particolare dei diritti dei bambini e dei ragazzi. Questo era anche il tema dell’assemblea dedicata a “I Media per una cultura di pace – I diritti dei bambini, promessa del domani”. Così la partecipazione ai lavori del Congresso di ragazzi provenienti soprattutto dai Paesi del sudest asiatico, non è stata semplicemente una cornice. L’invito di Signis, rivolto a tutti i mezzi di comunicazione, è di prendere sul serio la difesa dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, non solo quelli indispensabili alla sopravvivenza, ma anche all’educazione e al diritto di essere protagonisti del proprio futuro. Da Chiang Mai, il servizio di Pietro Cocco.RealAudioMP3

In un mondo che si trasforma sotto la spinta delle nuove tecnologie della comunicazione e attraverso i media, i bambini e i giovani rappresentano l’elemento centrale per la costruzione di un futuro di pace nel rispetto dei diritti di tutti. E’ questa la convinzione che ha animato i tre giorni di Congresso di Signis, senza facili demagogie ma forte di un’esperienza radicata nel territorio. I circa trecento partecipanti provenivano in gran parte dal sudest asiatico, Thailandia, Cambogia, Malaysia, Singapore, Giappone, e dall’Africa, ma anche dall’India, dal Bangladesh, dal Libano, dall’Europa, dal Nord e Sud America, dall’Oceania. Tutti ben consapevoli della dura realtà in cui spesso i bambini sono costretti a crescere. Allora l’invito al cambiamento lanciato dal Congresso non è un auspicio, ma è un impegno vissuto nel concreto delle società di oggi. Sono state presentate decine di iniziative, di programmi radio e televisivi, cortometraggi, film, esperienze di media education, tutte orientate a favorire la partecipazione dei bambini e dei giovani alla costruzione del loro futuro. Soprattutto nelle situazioni in cui i bambini sono vittime di violenze, di sfruttamento per il lavoro, di negazione dei loro sogni, privati di una famiglia. Sono tutte iniziative nate in ambito ecclesiale per i ragazzi e con i ragazzi, nella convinzione che tra i diritti fondamentali c’è quello all’educazione che solo può innescare processi di sviluppo duraturi. Grande enfasi è stata dedicata nei tanti workshop, ad essere costruttori di ponti attraverso i media, e non di barriere tra le culture, i gruppi etnici, le fedi religiose. Occorre favorire ed educare al più largo accesso ai new media, perché cresca la partecipazione di tutti, e non solo dei più ricchi, dei più avvantaggiati. E’ questa una responsabilità, è stato osservato, che interpella in modo particolare gli operatori cristiani nel campo della comunicazione, per portare la buona notizia del Vangelo di Gesù e contribuire ad un mondo migliore. “Non lasciateci soli” è stato uno degli slogan lanciati dai ragazzi agli operatori del mondo della comunicazione, che significa anche: non abbandoniamo i media ad essere strumenti di consumo, di potere politico, e di logiche di contrapposizione. Ed è l’impegno che Signis vuole portare avanti nei prossimi anni, sostenendo i media comunitari e la promozione sociale e civile, attraverso i media, dei diritti dei bambini e dei giovani, delle minoranze, di chi è considerato ‘altro’ nella società. Per saperne di più, è disponibile il sito web di Signis: www.signis.net.







All the contents on this site are copyrighted ©.