2009-10-21 15:05:32

Benedetto XVI all’udienza generale parla di San Bernardo: l'uomo trova Dio più con la preghiera che con la ragione. Maria ci conduce a Gesù


La ragione non basta a risolvere questioni fondamentali su Dio, l’uomo e il mondo: così il Papa stamane nella catechesi, all’udienza generale in Piazza San Pietro, dedicata a San Bernardo Chiaravalle. Benedetto XVI ha inoltre ricordato il Sinodo per l’Africa che sta per concludersi e l’importante ruolo della Chiesa in questo travagliato continente. Circa 40mila i pellegrini presenti. Il servizio di Roberta Gisotti.RealAudioMP3

Il francese San Bernardo, tra i grandi Dottori della Chiesa, che seppe raccogliere - nella seconda metà del Medioevo – “la ricca eredità della dottrina patristica”, fondatore a 25 anni del monastero di Clairvaux (Chiaravalle) e poi di altri monasteri femminili. Bernardo operò un grande rinnovamento nella vita monastica del tempo - ha ricordato Benedetto XVI - richiamando “con decisione la necessità di una vita sobria e misurata” e “raccomandando il sostentamento e la cura dei poveri”; prese poi “le difese degli ebrei, condannando i sempre più diffusi rigurgiti di antisemitismo”, e contrastò l’eresia dei Catari che disprezzando la materia disprezzavano il Creatore.
 
Dalle sue numerose lettere, sermoni, sentenze e trattati Benedetto XVI ha tratto spunto per richiamare “due aspetti centrali” del pensiero teologico di Bernardo, che riguardano Gesù Cristo e sua madre Maria: 
“La fede è anzitutto incontro personale, intimo con Gesù, è fare esperienza della sua vicinanza, della sua amicizia, del suo amore, e solo così si impara a conoscerlo sempre di più, ad amarlo e seguirlo sempre più. Che questo possa avvenire per ciascuno di noi!” 
“Insiste Bernardo dinanzi ai complessi ragionamenti dialettici del suo tempo” che “solo Gesù è ‘miele alla bocca, cantico all’orecchio, giubilo del cuore”, da qui il titolo di Doctor mellifluus.
 
E, Bernardo non ha dubbi che sia Maria a condurci a Gesù, tramite “la particolarissima partecipazione della Madre al sacrificio del Figlio”, conquistando “un posto privilegiato” “nell’economia della Salvezza”. Bernardo innamorato di Gesù e Maria provoca “ancora oggi in maniera salutare – ha detto il Papa – non solo i teologi ma tutti i credenti”:
 
“A volte si pretende di risolvere le questioni fondamentali su Dio, sull’uomo e sul mondo con le sole forze della ragione”. 
Ammonisce infatti San Bernardo che “senza una profonda fede in Dio” alimentata da preghiera e contemplazione ogni riflessione sui misteri divini rischia di diventare “un vano esercizio intellettuale”, perdendo di credibilità.
 
“Insieme a Bernardo di Chiaravalle, anche noi dobbiamo riconoscere che l’uomo cerca meglio e trova più facilmente Dio 'con la preghiera che con la discussione'”.
 
Infine l’invocazione a Maria tratta da una “bella omelia” di Bernardo:
 
“Nei pericoli, nelle angustie, nelle incertezze, - egli dice - pensa a Maria, invoca Maria. Ella non si parta mai dal tuo labbro, non si parta mai dal tuo cuore; e perché tu abbia ad ottenere l'aiuto della sua preghiera, non dimenticare mai l'esempio della sua vita”.

Nei saluti ai fedeli Benedetto XVI, richiamando i lavori del Sinodo per l’Africa, ha sottolineato l’importante ruolo della Chiesa in questo continente, che malgrado le difficoltà cresce continuamente, e non solo propaga la fede ma porta aiuto ai popoli afflitti da povertà e guerre.
 
Poi ancora un indirizzo particolare ai Missionari comboniani del Cuore di Gesù in occasione del loro Capitolo generale e ai religiosi Servi della Carità – Opera Don Guanella in vista della festa del loro fondatore. Un benvenuto infine alla delegazione del Patriarcato ortodosso di Bulgaria, con l’invio di un fraterno saluto in patria al Patriarca Maxim.







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