Sono 7000 i ragazzi coinvolti nel progetto “Esmabama” che ha portato speranza di vita
in Mozambico
Quattro missioni cattoliche con scuole, convitti, centri sanitari e luoghi di lavoro:
un microcosmo di sviluppo che sorge in Mozambico, uno dei Paesi più poveri del mondo.
Così si può definire il progetto “Esmabama” lanciato dall’arcidiocesi di Beira, circa
8 anni fa, al termine di una sanguinosa guerra civile. A dirigere il progetto è padre
Ottorino Poletto, missionario comboniano, che recentemente in Italia ha presentato
un video per raccogliere fondi e così completare la possibilità di autofinanziamento
delle missioni stesse. Anche con un piccolo contributo si può fare molto. Il servizio
di Debora Donnini.
Jeremias,
Remigio, Rosita studiano nelle scuole delle missioni, costruite in mezzo alla savana,
Mozambico centrale. Sono circa settemila i ragazzi che provengono dai villaggi della
zona, un terzo di loro sono orfani di guerra o di Aids. Nelle scuole di Esmabama si
formano per diventare agricoltori, allevatori di animali, meccanici. Molti di loro
potevano andare a ingrossare le fila degli alcolizzati e drogati delle periferie delle
grandi città, e invece oggi lavorano nelle missioni stesse, vanno all’università:
un progetto dunque che valorizza il territorio. Importante poi la possibilità anche
per le ragazze di studiare. Fondamentale per il progetto Esmabama, la presenza di
convitti dove più di duemila 400 ragazzi provenienti dai villaggi della zona ricevono
vitto e alloggio e, dunque, possono formarsi. In alcuni casi alternano due settimane
di studio ad altre due in cui tornano a casa ed applicano quanto imparato con il materiale
necessario. Coinvolte anche le famiglie. Non manca poi il sabato, per chi vuole, il
momento della catechesi per la preparazione al battesimo. E nei dispensari di Esmabama
ci sono anche trattamenti antiretrovirali per chi ha contratto l’hiv, così come ci
sono vaccinazioni e analisi. Un progetto, Esmabama, costruito sulle macerie di una
guerra civile che aveva distrutto il tessuto sociale, economico e umano del Mozambico.
Il direttore, il missionario comboniano padre Ottorino Poletto.
“Abbiamo sentito questa grande responsabilità di evangelizzazione
che significa anche promozione umana, quindi si tratta di un progetto integrale perché
mette insieme educazione, sanità e sviluppo, oltre naturalmente alla pastorale, ed
è un progetto integrato nel senso che è un progetto concordato sia con le autorità
locali, tradizionali, e sia con il governo e naturalmente con la Chiesa locale”.
I
problemi però non mancano: dall’attuale crisi economica alla fine dell’importante
contributo all’alimentazione dei convitti da parte del Programma alimentare mondiale,
Pam. L’obiettivo di Esmabama è di arrivare nel 2012 all’auto sostentamento con altre
case, aule, mancanti, computer e altri mezzi per sviluppare lavoro e creare un surplus
di prodotti da vendere sui mercati. Per sostenere il progetto si può visitare il sito
internet www.amicimozmabico.org.