Laurea “honoris causa” in medicina a suor Aguiar, da 30 anni al servizio dei malati
di buruli
Trent’anni di presenza ininterrotta tra i malati di vari ospedali del Benin hanno
consentito a suor Julia Aguiar, appartenente all’istituto delle suore francescane
della Madre del Divino pastore, di curare una delle più spaventose sconosciute malattie:
il Mycobacterium ulcerans, meglio conosciuto come buruli. Si tratta di una malattia
molto simile alla tubercolosi, tuttavia resistente a molte delle cure che si applicano
in questi casi. Come la tubercolosi – ricorda l’Osservatore Romano – si sviluppa in
zone paludose estremamente degradate e povere. Veicolata da una cimice acquatica,
è molto resistente, provoca lesioni dei tessuti e delle ossa e causa la morte se non
si ricorre subito ad un trattamento adeguato. Suor Julia è forse il massimo esperto
al mondo di questa patologia. Nata come infermiera e ostetrica, la suora è diventata
medico sul campo, studiando medicina tropicale e chirurgia. Se oggi nel Benin esiste
un centro in cui visitare oltre 30 mila pazienti l’anno si deve anche alla tenacia
e alle competenze di suor Julia. Negli ospedali aperti da lei e dai padri camilliani
non si cura solo la malattia. Si cura, soprattutto, il malato. I bambini guariti sono
aiutati a ricevere una formazione. Agli adulti si offre un supporto spirituale e un
prezioso sostegno per il reinserimento nella società. Suor Julia Aguiar proviene da
una famiglia contadina della Spagna. Fin da bambina ha manifestato l’intenzione di
andare in missione per aiutare i bisognosi. Ha ricevuto la laurea honoris causa in
medicina e chirurgia lo scorso 6 ottobre dalle mani di Guido Trombetti, rettore dell’università
Federico II di Napoli. (A.L.)