Gli europei non conoscono gli Obiettivi del Millennio per lo sviluppo dei Paesi poveri
“Il 90% dei cittadini dell’Ue “continua a considerare importante lo sviluppo” dei
paesi poveri, ma “il 74% degli europei non ha mai sentito parlare degli Obiettivi
di sviluppo del Millennio”: sono i due dati, considerati abbastanza sorprendenti a
Bruxelles, che emergono dall’ultimo sondaggio realizzato da Eurobarometro. L’istituto
demoscopico comunitario ha diffuso tale ricerca, ripresa dall'agenzia Sir, in vista
delle Giornate europee dello sviluppo che saranno celebrate a Stoccolma dal 22 al
24 ottobre. Dalla relazione finale emerge inoltre che “il 72% degli europei ritiene
non solo che gli attuali impegni a favore dei Paesi in via di sviluppo vadano onorati,
ma che vadano assunti ulteriori impegni”. “Questo sondaggio dimostra chiaramente che
i cittadini si aspettano che i loro governi e la Commissione Ue scavino a fondo per
trovare finanziamenti a favore dello sviluppo”, afferma il commissario Karel De Gucht.
“Anche nel contesto della crisi economica, invito di nuovo gli Stati membri a mantenere
il loro impegno ad aumentare l’aiuto allo sviluppo fino a 69 milioni di euro entro
il 2010, per conseguire il traguardo a medio termine degli Obiettivi di sviluppo del
millennio”. Dal sondaggio di Eurobarometro realizzato per le Giornate dello sviluppo
si evince che “una vasta maggioranza dei cittadini (il 61%) ritiene che l’Ue possa
contribuire positivamente alla discussione sullo sviluppo globale”; inoltre “il 42%
chiede che i mezzi d'informazione dedichino maggiore spazio alle questioni relative
allo sviluppo”. Margot Wallstrom, vicepresidente della Commissione, dichiara: “Gli
europei capiscono sempre meglio perché lo sviluppo sia importante e chiedono che i
mezzi d’informazione nazionali dedichino più spazio” a questi temi. Per Eurobarometro,
“è interessante notare che la crisi economica non viene considerata una sfida cruciale
per i paesi in via di sviluppo: per un europeo su due, la difficoltà principale per
tali paesi è la povertà, che supera la crisi economica e alimentare (35%). Sembra
che gli europei indichino che, al di là del declino economico, la povertà costituisce
il problema strutturale fondamentale”. Tra i motivi per portare aiuti alle regioni
del pianeta più in difficoltà vengono citate vari obiettivi, fra cui lo sviluppo mondiale
del commercio, la lotta al terrorismo, il contenimento delle migrazioni e il miglioramento
delle relazioni politiche con i paesi terzi. (R.P.)