2009-10-18 12:13:30

GABON Nasce l’Associazione Cattolica Gabonese per la Comunicazione


LIBREVILLE, 28gen09 - La sua missione è quella di tradurre in testi formali gli orientamenti pastorali, per un migliore accompagnamento dei comunicatori, e di preparare i testi giuridici che saranno all’ordine del giorno della prossima Assemblea Generale dei comunicatori cattolici. Nata ufficialmente il 24 gennaio scorso, giorno di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e di quanti sono impegnati nel mondo della comunicazione, l’Associazione Cattolica Gabonese per la Comunicazione (ACGC), è stata presentata a Libreville da mons. Basile Mve Engone. Il vescovo della diocesi di Libreville ha dato mandato per un anno a 16 persone di tradurre in gesti concreti una pastorale feconda per il mondo dei comunicatori. Per il presule, “comunicatore efficace” è chi ascolta, parla e scrive onestamente ed in maniera moderata, chi reagisce “in modo critico alla luce dei valori evangelici”. “I giornalisti cattolici – ha detto mons. Mve Engone – devono essere non soltanto dei cattolici convinti, ma dei professionisti di alto livello, perché non possiamo e non dobbiamo offrire a Dio meno di quello che è il meglio”. Il presule ha sottolineato che quella di oggi è una “comunicazione materialista nel senso che incoraggia il consumo, che si consuma e non al di là di essa stessa”. In pratica, ha proseguito il vescovo di Libreville, gli uomini si scambiano informazioni effimere e passeggere e “i media attribuiscono più importanza a ciò che vi è di male e di tragico nel mondo che non a ciò che c’è di buono e di positivo”. L’invito del presule è quello ad un impegno per “una comunicazione cristiana, capace di far fronte alle forme e ai contenuti della comunicazione attuale”. “Io credo che il Vangelo ci può aiutare – ha aggiunto mons. Mve Engone – è la Buona Novella dell’amore di Dio per gli uomini … Noi dobbiamo contribuire a diffondere la speranza e la gioia”. Il vescovo di Libreville ha anche osservato che il giornalismo è uno strumento per educare le masse ed ha auspicato che i media possano “insegnare l’amore di Dio”, augurandosi che i giornalisti possano convergere verso un movimento culturale, spirituale e sociale in favore della libertà di coscienza, per migliorare la vita della comunità.
( www.fr.allafrica.com - CAMPISI)

 








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