2009-10-17 14:30:17

Giornata mondiale del rifiuto della miseria per ridare dignità ai poveri


Promuovere il rispetto dei più poveri e degli emarginati. È l’obiettivo dell'odierna Giornata mondiale del rifiuto della miseria. L’iniziativa, ora al suo ventiduesimo anniversario, è nata grazie a Padre Joseph Wresinski, fondatore del Movimento Aide à Tout Detresse – Quarto Mondo, che nel 1987 inaugurò sul Sagrato delle Libertà e dei Diritti dell’Uomo, al Trocadero, a Parigi, una pietra in commemorazione dei più poveri. Oggi pomeriggio per ricordare questa Giornata, sul sagrato della Basilica Lateranense a Roma alle ore 16.00, si terrà una cerimonia commemorativa attorno alla lapide che riproduce quella di Parigi, poi all'interno della Basilica sarà celebrata una Santa Messa. Sulla situazione della povertà Linda Giannattasio ha sentito Claudio Calvaruso, presidente dell’associazione italiana “Amici di ATD Quarto Mondo":RealAudioMP3

R. – Bisogna avere innanzitutto uno sguardo internazionale. Abbiamo dei dati dell’Unicef che parlano di un miliardo di bambini che vivono in territori di guerra. Save the children ci dice che ogni cinque secondi muore un bambino e il 90 per cento di queste morti sono evitabili: più di un miliardo di persone non ha da mangiare. E poi, un altro aspetto, più strettamente legato alla crisi economica, è il problema del lavoro. La Banca Mondiale prevede, per il prossimo anno, 90 milioni di disoccupati nel mondo: un bombardamento di dati che sono assolutamente agghiaccianti.
 
D. – Qual è quindi lo spirito di questa Giornata?
 
R. - Non possiamo permetterci che la drammaticità di questi dati trasmetta solo impotenza e addirittura indifferenza, ma dobbiamo invece rimettere in moto l'attività della società civile, oltre che delle istituzioni, di sentire sul piano della solidarietà, della coesione sociale, questi poveri più vicini.
 
D. – Come si può stare vicino e soprattutto restituire dignità a chi vive ai margini della società?
 
R. – Questa è stata proprio la strategia di padre Joseph Wresinski. Lui ha sempre difeso la dignità dei poveri e questa lapide era proprio stata posta sul Sagrato dei Diritti umani, in memoria dei più poveri. Atd Quarto Mondo cerca di essere vicino ai poveri e non vuole insegnar loro, ma cercare attraverso l’affetto di aiutare i poveri a trovare da soli un percorso di uscita dalla povertà.
 
D. – Nel 1997 anche Papa Giovanni Paolo II ha voluto iniziare le Giornate mondiali della gioventù, raccogliendosi in preghiera davanti alla pietra inaugurata da padre Wresinski. Cosa insegna questa lapide?
 
R. – E’ un grido contro la discriminazione, una sorta di monito alle persone, perché non ci sia più una società in cui le persone sono private della loro dignità.
 
D. – Cosa possono fare le istituzioni per i più poveri?
 
R. – Le istituzioni si erano poste degli obiettivi che non sono stati raggiunti. Entro il 2015 si dovevano raggiungere dei risultati importanti nella lotta alla fame, nella lotta alla povertà. Non solo certamente non li raggiungeremo, ma siamo ancora più indietro di quando sono stati dichiarati. Ci sono delle responsabilità ben chiare sia di tipo politico che in termini di comportamento. Se ci sono degli esclusi dobbiamo vedere nelle istituzioni, dobbiamo vedere dentro noi stessi. Questa è la strada sulla quale dobbiamo lavorare. I dati sono un monito, ma non devono far considerare la povertà come un male necessario sul quale non possiamo intervenire.







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