Dopo l’alluvione a Messina prosegue l’impegno della Caritas in Sicilia
A poche settimane dall’alluvione che ha colpito i comuni siciliani di Messina e di
Scaletta Zanclea, provocando 30 morti e 5 dispersi, prosegue l’impegno della Caritas
locale nel portare gli aiuti. Ma la situazione è complessa: “Oltre ai luoghi dove
l’alluvione è stata più violenta, i danni riguardano anche altri villaggi, come Itala
Superiore, Guidomandri, Cumia, Pezzolo, che sono diventati difficilmente accessibili
per via di diverse frane che hanno ostruito le vie di comunicazione”, spiega il direttore
della Caritas diocesana di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, don Gaetano Tripodo.
La valanga di fango ha portato via non solo le abitazioni, ma anche il tessuto sociale
ed economico. “Enormi i danni per la popolazione locale: perdita di affetti, di persone
care, di abitazioni, di lavoro, di strutture sociali e di punti di riferimento per
la vita ordinaria – informa una nota della Caritas - Oltre agli aiuti immediati in
favore delle fasce più deboli della popolazione, si stanno valutando nel medio e lungo
termine interventi per la realizzazione e il ripristino di centri socio-pastorali
e a sostegno della ripresa socioeconomica di quanti hanno perso il lavoro”. Da ricordare,
infine, che per far fronte all’emergenza, la Conferenza Episcopale Italiana ha stanziato
un milione di euro dai fondi derivanti dall'otto per mille, e ha invitato a sostenere
le iniziative di solidarietà promosse da Caritas Italiana. (I.P.)