2009-10-16 13:32:54

Relazione presentata da Mons. Denis Komivi AMUZU-DZAKPAH, Arcivescovo di Lomé (TOGO)


S. E. R. Mons. Denis Komivi AMUZU-DZAKPAH, Arcivescovo di Lomé (TOGO)

Questo secondo Sinodo deve tener conto del primo, nel quale s'inscrive, mantenendo come obiettivo quello di divulgare i frutti che ha prodotto a partire dalla sua conclusione, nelle rispettive diocesi dell'Africa, presso tutti gli agenti di evangelizzazione (sacerdoti, religiosi, religiose, catechisti), senza dimenticare i giovani.
Per avere la certezza che sia bene accolto, il Messaggio del Sinodo deve essere semplice, comprensibile e accessibile al maggior numero possibile di persone. Il Sinodo deve orientare la pastorale e l'azione pastorale.
Le sfide e i problemi sollevati dal Sinodo non appartengono solo all'Africa, e le sue risoluzioni e raccomandazioni saranno sicuramente valide anche per altri continenti.
La destabilizzazione del continente africano è dovuta ai numerosi cuori feriti dai molti mali e dalle ingiustizie che hanno seminato la rivolta. Questo il motivo per cui i padri sinodali lanciano un appello alla conversione e alla purificazione della memoria e dei cuori.
Il n. 66 dell'Instrumentum Laboris fa riferimento: "all'alienazione culturale e alla discriminazione razziale che, nel corso della storia, hanno generato il complesso di inferiorità, il fatalismo e la paura": è tempo che qualcosa cambi in noi e attorno a noi, dicono i Vescovi, perché dobbiamo divenire progressivamente gli artefici e i protagonisti del nostro destino. Dobbiamo riscoprire la nostra cultura.
Il primo Sinodo è stato un Sinodo di speranza e di resurrezione; quello attuale deve proseguire in questo senso ed essere anche un Sinodo d'impegno e di coraggio. Bisogna seguire un programma equilibrato di spiritualità per rafforzare la fede nelle nostre società.
Occorre compiere uno sforzo riguardo alla celebrazione comunitaria e alla pratica regolare del Sacramento della Riconciliazione. I paesi e le diocesi devono stabilire commissioni di giustizia e pace, intermediarie affidabili per la riconciliazione.
L'educazione dei giovani al rispetto dell'altro, all'amore della verità e alla ricerca della riconciliazione è una priorità, come lo sono la formazione dei laici e l'apostolato dei responsabili della società. fondamentale contemplare misure di tutela e di salvaguardia della famiglia, attraverso un programma di "educazione alla vita e all'amore". La promozione della dignità della donna necessita anch'essa di misure concrete.
Per sviluppare la spiritualità eucaristica è stata proposta la celebrazione di un Congresso Eucaristico continentale.







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