Mons. Migliore all’Onu: non utilizzare mai le leggi come strumento di oppressione
e rafforzare l'impegno per proteggere i diritti dei bambini
Lo Stato di diritto deve servire quale fondamento per una società più giusta: è quanto
sottolineato, ieri, dall’arcivescovo Celestino Migliore alla sesta commissione dell’Assemblea
generale delle Nazioni Unite. Sempre ieri, l’osservatore permanente della Santa Sede
presso l’ufficio Onu di New York è intervenuto sulla promozione e protezione dei diritti
dell’infanzia. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Non bisogna
mai dimenticare che dietro una legge giusta c’è sempre un valore, altrimenti anche
il diritto può diventare uno strumento di oppressione: è il richiamo di mons. Celestino
Migliore, che nel suo discorso al Palazzo di Vetro ha anche ribadito la necessità
di una riforma dell’Onu. Il presule ha sottolineato che per promuovere pace e sicurezza,
lo Stato di diritto deve sempre essere legato a principi di giustizia. Troppo spesso,
infatti, ha rilevato, le leggi vengono usate come fonti di oppressione e violenza.
L’osservatore vaticano ha quindi affermato che, di fronte alla crisi economica globale,
lo Stato di diritto a livello internazionale diventa uno strumento vitale per raggiungere
gli obiettivi indicati dalla Carta delle Nazioni Unite. D’altro canto, ha aggiunto,
in una società globalizzata, la legge internazionale deve promuovere i diritti degli
individui e delle società al di là dei confini nazionali. Ma, ha precisato, è opportuno
intervenire solo quando una situazione “ha conseguenze globali o lo Stato e la comunità
locale falliscono nel mantenere la responsabilità di proteggere”.
Il
presule ha rivolto il pensiero al settore dell’economia. Come la recente crisi finanziaria
ha dimostrato, è stata la sua riflessione, le singole nazioni non sono più in grado
di regolare le proprie economie. Per questo, mons. Migliore ha espresso il sostegno
della Santa Sede agli sforzi del segretario generale dell’Onu in favore di un’agenda
che evidenzi il legame tra povertà, esclusione legale e ingiustizia. Ancora, ha esortato
a lavorare assieme per dare regole giuste agli scambi commerciali in vista di un pieno
rispetto della dignità dei lavoratori. Ed ha ribadito che non ci si può concentrare
solamente sugli aspetti tecnici ed amministrativi della implementazione dello Stato
di diritto. A tal riguardo, ha concluso, una riforma delle Nazioni Unite sarebbe quanto
mai utile per promuovere lo Stato di diritto a livello internazionale. La legge internazionale,
infatti, continua ad avere una particolare importanza negli ambiti della pace e della
sicurezza, dello sviluppo economico e dell’ambiente.
L’osservatore
vaticano è intervenuto ieri all’Onu anche sulla protezione dei diritti dei bambini.
Mons. Migliore ha esortato i governi che hanno adottato la Convenzione sui diritti
dell’infanzia ad applicarla in modo corretto ed efficace. E ciò, ha denunciato, soprattutto
perché nell’ultimo decennio più di due milioni di bambini sono stati uccisi durante
dei conflitti e sei sono diventati disabili, mentre oltre 300 mila sono stati reclutati
come bambini-soldato. Sono troppi i bambini, ha detto mons. Migliore, che vittime
della fame e della violenza, dell’Aids e dell’analfabetismo, vedono negato il proprio
diritto alla vita. Il presule non ha mancato di rimarcare il compito delle famiglie
nella protezione dei diritti dei bambini. Ed ha invitato i governi a promuovere il
ruolo dei genitori. La Santa Sede, ha concluso mons. Migliore, ancora una volta riafferma
la sua preoccupazione per il benessere di tutti i bambini e delle loro famiglie e
continua a chiedere agli Stati di fare lo stesso, ribadendo che i bambini meritano
di crescere in un ambiente che ne protegga la dignità.