2009-10-16 15:46:51

Indonesia. Nuova scossa di terremoto: proseguono le operazioni di soccorso


Nuova scossa di terremoto in Indonesia. Il sisma di magnitudo 6.4 ha avuto come epicentro una località sulla costa a più di mille Km a ovest di Giacarta dove però è stato avvertito. Non risultano vittime. Intanto bisogna ancora attendere per un bilancio definitivo del terremoto che ha colpito l’isola di Sumatra e in particolare la città di Padang il 30 settembre scorso. Le cifre ufficiali fornite dal governo indonesiano e confermate dall’ONU sono di 830-840 morti accertati, di 250 dispersi e di oltre 2.300 feriti. Esistono però ad oggi ancora alcune zone non raggiunte dai soccorsi. Sul fronte dei danni alle abitazioni si parla di 130 mila case crollate e di altre 120 mila danneggiate, ma recuperabili. A Padang e nei dintorni non mancano volontari e operatori umanitari nazionali e internazionali. Tra essi quelli della Caritas italiana che operano in stretto contatto con la Caritas locale. Adriana Masotti ha chiesto a Matteo Amigoni, da un anno in Indonesia, come si presenta attualmente la situazione del post terremoto:RealAudioMP3

R. – A 15 giorni dal sisma, nella città di Padang la situazione è abbastanza migliorata nel senso che le strade sono state liberate dalle macerie e si può circolare abbastanza liberamente. Al di fuori della città, nelle zone montuose, ma anche soprattutto nella zona di Pariaman e di Pasaman che sono a un paio d’ore di distanza in macchina dalla città di Padang, la situazione è ancora abbastanza difficile. Alcuni villaggi sono molto difficili da raggiungere per via delle strade che sono state distrutte e abbiamo notizie anche di alcuni villaggi che faticano a ricevere gli aiuti. Per questo motivo negli ultimi giorni, il network della Caritas gestito da Caritas Indonesia ha inviato alcune squadre per andare a vedere la situazione in alcune di queste zone e sono tornati appunto con queste notizie. Sostanzialmente è necessario portare ancora aiuti di prima necessità, cioè generi alimentari e anche tende e coperte in alcune di queste zone nell’entroterra.
 
D. – Quindi, il vostro lavoro come Caritas e quello delle altre organizzazioni umanitarie è proprio portare i soccorsi spiccioli, diciamo, per la sopravvivenza delle persone che sono senza casa?

R. – Sì, è proprio così. Tende e soprattutto coperte, generi di prima necessità, e anche un kit sanitario e un kit di lavoro con martelli, chiodi e altro materiale, in modo tale che le famiglie che sono state individuate possano costruire la tenda e sistemare alla bell’e meglio quello che si riesce perché adesso è la stagione delle piogge. In attesa - questo Caritas Indonesia lo farà nei prossimi mesi - di partire con la ricostruzione.
 
D. – Si è sentita la solidarietà internazionale in questo caso, che impressione ha?
 
R. – Sì, nel senso che il network di tutte le Caritas internazionali ha cominciato a inviare aiuti e anche denaro. E proprio in questi giorni si stanno scrivendo i progetti in modo tale che si possa nei prossimi mesi utilizzarlo. Chiaramente - non ci stanchiamo mai di dirlo - ogni euro, ogni goccia in più è importante, in quanto il nostro obiettivo è andare in quei paesi e in quei villaggi dove faticano ad arrivare gli altri perché è più difficile e questa è un po’ la nostra sfida.
 
D. – Quali sono i canali per poter offrire il proprio contributo?
 
R. - Caritas italiana ha lanciato una raccolta fondi subito dopo il terremoto. Si può aderire con i versamenti con i conti correnti postali e tramite anche i bonifici bancari oppure rivolgendosi alle Caritas diocesane e parrocchiali. Nella zona di Sumatra, le diocesi vicine a quella di Padang stanno inviando in questi giorni sia un aiuto economico ma anche dei volontari, per cui stiamo assistendo a questa gara di solidarietà anche in Indonesia e questo è un segnale molto importante. Sicuramente si parla di un milione e 250 mila abitanti che sono stati colpiti o nella casa o nel lavoro o perché non hanno più la famiglia ecc… per cui un aiuto internazionale è ancora importante.







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