2009-10-16 16:22:42

Attese e speranze per la sorte di padre Sinnott, rapito nelle Filippine


“Il comitato civile-militare che si occupa del caso del rapimento di padre Sinnott sta operando molto bene, anche grazie al lavoro di intelligence. Siamo fiduciosi. Vi sono sviluppi positivi nella vicenda, piccoli passi avanti ma non ancora contatti certi con i sequestratori. Ci siamo attivati cercando la collaborazione di tutta la popolazione per stabilire un canale e far recapitare le medicine che servono al missionario. Speriamo che presto la vicenda si concluda felicemente”: è quanto afferma all’Agenzia Fides padre Gilbert Hingone, vicario generale della diocesi di Pagadian, membro del comitato ristretto delle autorità ecclesiastiche che, in collaborazione con l’Unità di crisi istituita dal governo filippino, sono impegnate per la liberazione di padre Michael Sinnott, il missionario di San Colombano rapito domenica 11 ottobre a Pagadian, nell’isola di Mindanao, nelle Filippine. Il Vescovo di Pagadian, mons. Emmanuel Cabajar, ha scritto intanto un nuovo messaggio alla comunità che sarà diramato e letto domenica prossima 18 ottobre durante tutte le Sante Messe nella diocesi. Il messaggio invita i fedeli alla preghiera e a cooperare in tutte le forme possibili con le autorità. Secondo le ultime notizie diffuse dalle autorità filippine, i militari ritengono che padre Sinnott si trovi nella provincia di Lanao del nord. Probabilmente ai rapitori è giunto uno dei volantini stampati dall’unità di crisi, che contiene i numeri di telefono da contattare. Sembra che alcuni contatti siano stati stabiliti per cercare di far pervenire le medicine necessarie al missionario. I militari affermano di tenere sotto stretto controllo l’area dove si trova padre Sinnott. La banda avrebbe portato l’ostaggio in una zona controllata dai militanti del Fronte Islamico Moro. Secondo fonti locali, il gruppo starebbe mediando per il rilascio dell’ostaggio. Il generale Benjamin Dolorfino, capo del Comando di Mindanao Occidentale, ha anche confermato che la banda dei sequestratori è un gruppo di pirati capeggiati dal ricercato Guingona Samal, molto noto nella penisola di Zamboanga per altri precedenti crimini e per sequestri a scopo di estorsione. “Non sono previsti blitz delle forze speciali per la liberazione del religioso”, ha detto infine il generale. “Percorreremo tutte le strade possibili di negoziato, in quanto vogliamo dare una possibilità per la soluzione pacifica del caso”. (A.L.)







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