2009-10-14 15:56:09

RD Congo: migliaia in fuga dalle violenze


Un anno dopo lo scoppio delle violenze nel distretto dell’Haut-Uélé, nel nord della Repubblica Democratica del Congo, gli attacchi e gli scontri “si sono ora estesi a nuove zone, obbligando centinaia di migliaia di persone alla fuga. Le organizzazioni umanitarie non sono riuscite a fare fronte agli enormi bisogni creatisi, ed è ora necessaria un’azione urgente e una maggiore presenza delle organizzazioni umanitarie nelle zone rurali dell’Haut-Uélé e del Bas-Uélé”: è quanto sostiene oggi Medici senza frontiere, denunciando nuove violenze. Dalla fine del 2008, la popolazione civile dell’Haut-Uélé e del Bas-Uélé è infatti vittima degli attacchi perpetrati dal gruppo ribelle ugandese della Lord’s Resistance Army, e dell’offensiva da parte delle forze armate congolesi e ugandesi. “La popolazione locale è l’obiettivo delle violenze: omicidi, rapimenti e abusi sessuali”, dichiara Luis Encinas, coordinatore delle operazioni di Msf in Africa centrale: “Sono tattiche di violenza il cui obiettivo è quello di terrorizzare le persone. I pazienti ci raccontano storie di estrema brutalità, di bambini obbligati a uccidere i loro genitori, di persone bruciate vive nelle loro case”. Centinaia di migliaia di persone - riferisce l'agenzia Sir - sono sfollate nel corso dell’ultimo anno. A causa dell’insicurezza e dell’assenza di strade in queste aree molto isolate, Msf ha dovuto utilizzare aeroplani per trasportare scorte e farmaci. (R.P.)







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