Primo Congresso Missionario dell’India. Mons. López Quintana: annunciare con coraggio
il Vangelo
Si è aperto oggi a Mumbai il primo Congresso missionario dell’India incentrato sul
tema: “Risplenda la vostra luce: diventate il messaggio e il messaggero”. Fino a domenica
prossima liturgie, relazioni e meditazioni porranno in evidenza la missione di Gesù
e la trasformazione operata dalla fede. Il discorso di apertura è stato pronunciato
dal nunzio apostolico in India, l’arcivescovo Pedro López Quintana che, al
microfono di Amedeo Lomonaco, si sofferma sul significato del Congresso missionario:
R. – Questo
primo congresso ha un grande significato per l’India, perché è il primo congresso
missionario. Dopo la celebrazione, tre anni fa, del congresso in Thailandia, i vescovi
indiani decisero che fosse giunto il momento di promuovere tale incontro in India
sul tema: “Risplenda la vostra luce: diventate messaggio e messaggeri”. E’ il momento,
per la Chiesa in India, di fare una profonda riflessione sulla presenza del Vangelo
in India. Soprattutto è il momento per ciascuno di fare un bilancio, di vedere come
si possa continuare a rispondere alla missione del Signore, ad essere messaggeri,
ad essere luce. D. – Un congresso che celebra anche duemila
anni di cristianesimo in India e sottolinea la profondità dell’identità cristiana
in questo Paese e anche la rinnovata percezione di un compito fondamentale, quello
missionario … R. – La Chiesa indiana ha l’orgoglio di essere
così antica, come la Chiesa di Roma. La Chiesa indiana è depositaria di una profonda
tradizione cristiana e si sente quindi responsabile di fare in modo che questa luce,
originariamente accesa nel Sud dell’India, possa brillare con forza in tutto il Paese.
I valori evangelici veramente vissuti possono trasformare la società dall’interno. D.
– Cosa significa essere missionari, essere luce in India? R.
– Una cosa interessante è che proprio venerdì si celebra in India il Diwali, la festa
indù nella quale si celebra la vittoria della luce sulle tenebre. La Chiesa in India
in questo anelito che si percepisce nella cultura indiana vede questa occasione come
un’opportunità di scoprire la luce. Un’opportunità per far comprendere di essere portatori
di questa autentica luce che può veramente trasformare il mondo e la società. Con
tutte le difficoltà che ci sono in questo Paese, tra cui tante resistenze, tanti problemi,
si vuole rafforzare la speranza. La Chiesa può veramente essere una forza rilevante
in questo Paese. D. – Dunque, un impegno, una luce missionaria
che è anche un invito ai cristiani a vivere pubblicamente la propria fede in situazioni
anche difficili, come nel caso delle violenze anticristiane in Orissa.. R.
– Più che altro si deve rinnovare l’entusiasmo e il coraggio per non avere paura di
mostrarsi. Questo vale anche per una minoranza piccola come quella cristiana in India.
Non si deve avere paura, si deve essere veramente coraggiosi in questo annuncio che
è un annuncio attraverso una vita vissuta coerentemente, rispondendo all’invito del
Signore.