2009-10-14 13:10:34

Intervento di Mons. Daniel Marco Kur ADWOK, Vescovo titolare di Mossori (SUDAN)


S. E. R. Mons. Daniel Marco Kur ADWOK, Vescovo titolare di Mossori, Vescovo ausiliare di Khartoum (SUDAN)



Come parte del loro impegno pastorale nella ricerca della pace, i vescovi del Sudan hanno proposto a se stessi e ai loro fedeli la visione di un Sudan più umano, in cui le persone possano vivere in armonia e dove non vi siano più guerre, oppressione, violenza, odio tribale/etnico, ingiustizia, violazione dei diritti umani e discriminazioni per motivi religiosi.

La firma dell’Accordo di pace comprensivo (CPA) tra il nord e il sud del Sudan, il 9 gennaio 2005, ha segnato una svolta nella storia di questo paese tormentato. Finora questo accordo è il migliore tra tutti quelli conclusi dalle parti in conflitto dopo l’indipendenza del Sudan nel 1956. L’accordo rispecchia, in gran parte, le suddette preoccupazioni sollevate e proposte dai vescovi, la visione di un Sudan in cui tutti vengono trattati in modo uguale, a prescindere dal colore, dalla razza o dalla fede religiosa.

Vista la crisi politica vissuta attualmente, il Sudan ha poche opzioni tra cui scegliere:

- La suddivisione del paese in diversi stati, vista l’insistenza sul marchio d’unità che non riconosce altra religione che l’islam o altra cultura che quella araba e la negazione dell’accesso ai diritti politici, economici e civili. Questa forma di unità coinvolgerà sempre il paese in conflitti interminabili.

- Se l’unità del paese rappresenta la scelta migliore, allora il governo deve riformare in modo autentico la sua strategia politica adottando una costituzione e un sistema di governo laici, per consentire a tutti i cittadini di provare un senso di appartenenza senza pregiudizi. Questo sforzo non solo allenterebbe la tensione con i non musulmani, ma riguarderebbe anche altre regioni come il Darfur, il Kordofan meridionale e il Nilo Blu meridionale. Queste tre regioni sono in prevalenza musulmane, ma si sentono escluse come i cristiani del Sud dal tipo di unione che il governo di Khartoum cerca di formare. Questa opzione è ormai in corso da 55 anni.








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