2009-10-14 13:13:40

Intervento del Rev. Michael KEHINDE STEPHEN, Arcivescovo di Ibadan della Chiesa Metodista (NIGERIA), Delegato fraterno


Rev. Michael KEHINDE STEPHEN, Diocesi di Ibadan, Arcivescovo della Chiesa Metodista di Nigeria (NIGERIA)



Vorrei esprimere la gratitudine mia e della Chiesa che rappresento, la Chiesa metodista della Nigeria, per l’invito che mi è stato rivolto a partecipare a questo Sinodo speciale dei Vescovi, sull’importante tema: La Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace...

Vi porto i saluti del Consiglio Metodista Mondiale, che ha appena concluso l’incontro del Comitato esecutivo a Santiago del Cile. Il Consiglio mi ha chiesto di cogliere l’opportunità di questo sinodo per elogiare ancora l’importante evento della firma del documento sulla Giustificazione per mezzo della fede durante l’ultima Conferenza Mondiale Metodista, che si è tenuta a Seul, in Corea del Sud, nel 2006. Il Consiglio auspica un progresso più rapido su altre questioni e si augura sinceramente che le conversazioni possano iniziare al livello bilaterale in Africa.

Desidero portare anche i saluti del Consiglio Mondiale delle Chiese, specialmente del Comitato di continuazione sull’ecumenismo nel XXI secolo, del quale sono moderatore, e ringraziare il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani per i servizi resi a questo Comitato e per l’impegno assunto di ospitare questo incontro a Roma nel gennaio del 2010.

Il Comitato di continuazione sull’ecumenismo nel XXI secolo ha il compito di articolare in modo più chiaro la visione comune della Chiesa verso l’unità e di assicurare una maggiore coerenza nel movimento ecumenico in risposta alle realtà globali che stanno cambiando. Il Comitato è costituito dai rappresentanti di diverse circoscrizioni e include le Chiese membro del Consiglio Mondiale delle Chiese (CMC), della Chiesa cattolica romana, delle Chiese pentecostali, delle organizzazioni giovanili ecumeniche, delle organizzazioni regionali ecumeniche, delle comunioni mondiali cristiane, del consiglio nazionale delle Chiese, dei ministeri specializzati, delle organizzazioni ecumeniche e delle comunità di rinnovamento ecumenico. Speriamo di poter contare sul vostro sostegno costante mentre ci avviciniamo alla prossima fase, che è quella dell’approfondimento delle riflessioni teologiche sulla visione e sui valori e dello sviluppo di raccomandazioni concrete per l’azione da parte delle Chiese e dei partner ecumenici.

Le questioni evidenziate nell’Instrumentum laboris descrivono in modo completo la maggior parte delle sfide che deve affrontare la Chiesa in Africa oggi. Tuttavia, ritengo che quando le questioni della riconciliazione, della giustizia e della pace vengono affrontate con sincerità d’intenti, come sembra essere l’obiettivo di questa assemblea, allora la Chiesa si mostra come Corpo vivente al servizio di tutta l’umanità e dell’intero creato. La questione della giustizia riveste un particolare interesse. Ritengo che la vera giustizia venga manifestata quando i ministri e i leader si pronunciano contro il male, senza tener conto del guadagno o della perdita personale. Come pastori, sia il clero sia i laici sono responsabili dell’esercizio della giustizia nella Chiesa. Ciò è particolarmente necessario in Africa oggi. Dove c’è giustizia, la pace è possibile e questo permette che il volto di Dio venga rivelato attraverso l’opera di santificazione costante dello Spirito Santo.

Vorrei concludere ricordando il desiderio di tutta la comunità ecumenica che sia sempre bello e piacevole quando animi affini vivono insieme nell’unità.

Possano gli esiti di questo dibattito avvicinarci nel servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace in Africa e nel mondo intero!








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