Decine di migliaia di persone fuggono dalle zone di conflitto in Pakistan
Il governo locale del Sud Waziristan, nella parte occidentale del Pakistan ai confini
con l'Afghanistan, ha annunciato che almeno 90 mila persone stanno lasciando l'area
nel timore dell'inizio delle operazioni dell'esercito di Islamabad contro i talebani.
Lo ha annunciato alla stampa Shahab Ali Shah, massimo esponente del governo locale.
Da oltre un mese, il governo pakistano ha annunciato l'inizio di operazioni antitalebane
nell'area dove si ritiene ci siano le roccaforti ribelli. L'idea del governo è quella
di iniziare in Sud Waziristan un’operazione simile a quella che ha portato all'eliminazione
dei terroristi talebani dalla Valle dello Swat. L'esodo dei civili era già cominciato,
ma è aumentato da quando, nei giorni scorsi, i talebani hanno intensificato gli attentati.
Solo da lunedì scorso, sono oltre 120 i morti in attentati nel Paese riconducibili
ai talebani. Il governo locale ha cominciato a organizzare tendopoli e centri di raccolta
per le famiglie fuggite dalle zone dove si teme che l'offensiva dell'esercito cominci
da un momento all'altro. Molti civili erano già fuggiti dall'area a seguito dei numerosi
attacchi missilistici portati da droni americani.
In Afghanistan uccisi
41 talebani in diverse operazioni In due diverse azioni, le forze militari
e di sicurezza dell'Afghanistan hanno ucciso nelle ultime ore una quarantina di talebani.
Intanto, il presidente afghano, Hamid Karzai, in un’intervista alla tv americana Abc
News ha affermato che “sono stati fatti tanti errori” negli otto anni della campagna
militare internazionale in Afghanistan: quello di non concentrarsi sulle roccaforti
dei terroristi, di non fare attenzione alla polizia e alle forze armate, di condurre
la guerra al terrorismo nei villaggi e nella campagne afghane dove il terrorismo non
c'era. Ha poi aggiunto che “al Qaeda è stato cacciato dal Paese nel 2001 ed ora non
ha più basi in Afghanistan”.
Un morto e 4 feriti in un raid israeliano contro
due tunnel di contrabbando È di un morto e di 4 feriti il bilancio di un raid
aereo israeliano compiuto contro due tunnel usati per il contrabbando di armi tra
la Striscia di Gaza e l’Egitto.L’attacco è giunto in risposta al lancio di
un razzo sparato ieri sera da militanti di Gaza nel sud d’Israele che però non ha
provocato vittime. Gli attacchi contro Israele si sono ridotti dopo la guerra tra
Israele e i militanti di Gaza tra dicembre e gennaio scorsi.
Ue, conti insostenibili
per cinque Paesi tra cui l’Italia La situazione dei conti pubblici sul lungo
termine in Italia - così come in Francia, Ungheria, Polonia e Portogallo - è “insostenibile”
anche senza considerare eventuali incrementi della spesa per le pensioni. È quanto
rileva la Commissione europea in una comunicazione sulla sostenibilità dei conti pubblici
approvata oggi. È quindi “indispensabile” che l'Italia, una volta avviata sulla strada
della ripresa, proceda a una “rapida” azione di risanamento per “garantire una stabile
riduzione del suo molto alto livello di indebitamento”, destinato a raggiungere nel
2010 il 116%, un tetto mai toccato dalla nascita dell'euro.
Ue, in Turchia
pochi progressi nel negoziato verso l'Europa Nessun progresso nei rapporti
con Cipro, pochi nella lotta alla tortura nelle carceri, frequenti violazioni della
libertà di espressione come dimostra l'oscuramento di You Tube e i numerosi casi giudiziari
contro Facebook e Google: è ancora lungo il cammino della Turchia verso la Ue, secondo
l'ultimo Rapporto della Commissione europea sull'allargamento dell'Unione. Secondo
Bruxelles, la Turchia non ha ancora risolto questioni cruciali come i suoi rapporti
con Cipro (''è urgente che apra porti e aeroporti alle navi cipriote'', dice il rapporto).
Ma preoccupa anche il rispetto dei diritti umani (''pochi sforzi per prevenire la
tortura nelle carceri che resta poi impunita''), e della libertà di espressione, dopo
la chiusura di You Tube nel maggio 2008 e processi contro Facebook, Google e ''numerosi
altri siti web''. Bruxelles critica anche la maxi multa al colosso dell'informazione
Dogan Yayin Holding, che ''limita le possibilità del gruppo e quindi la libertà di
stampa''. E anche se, riconosce la Commissione, l'articolo 301 del Codice penale turco
''non è piu' usato in modo sistematico per ostacolare la libertà di stampa, la legge
turca non dà garanzie sufficienti a tutela dei diritti fondamentali''.
Somalia:
pirati somali chiedono riscatto per il rilascio di una nave spagnola I pirati
somali che hanno sequestrato una imbarcazione spagnola il 2 ottobre scorso hanno chiesto
un riscatto di quattro milioni di dollari oltre al rilascio di due compagni arrestati
dalla Marina spagnola. Sul peschereccio, atto alla pesca del tonno, ci sono 36 persone
di diversa nazionalità e lo scorso 4 settembre la stessa nave era riuscita a sfuggire
ad un altro attacco dei pirati. In quest’anno, sono stati 146 gli atti di pirateria,
28 dei quali portati a termine. L’ultimo risale al 5 ottobre, quando i pirati hanno
rilasciato dietro pagamento di un riscatto un cargo turco sequestrato nel luglio di
quest'anno nel Golfo di Aden.
Yemen: ribelli sciiti pronti ad aprire corridoi
umanitari Onu nel nord del Paese I ribelli sciiti zadaisti dello Yemen si sono
detti pronti ad aprire corridoi umanitari per migliaia di profughi nel nord del Paese
che è stato, a partire da metà agosto, teatro di un’offensiva del governo tesa a soffocare
le ribellione. Gli sciiti hanno però precisato che il governo non dovrà utilizzare
i corridoi per rinforzi militari e che la tregua sarà sotto la supervisione di una
commissione neutrale. Iniziata nel 2004, la ribellione zadaista ha causato migliaia
di morti e 150 mila profughi.
Grecia: sotto controllo l’incendio divampato
ieri nell’isola di Evia I Vigili del fuoco sono riusciti a domare in parte
il vasto incendio che da ieri sta devastando un’area forestale sull’isola greca di
Evia. L’incendio ha provocato l’evacuazione di alcune centinaia di turisti da un Club
Med. Già nel 2007, l’isola fu colpita da gravi incendi che povocarono una settantina
di vittime in tutto il Paese.
Nepal Il rappresentante delle Nazioni
Unite per i minori e i conflitti ha chiesto ai maoisti nepalesi di rispettare gli
accordi e liberare i quasi tremila minori ancora nelle fila del loro esercito. Lo
scrive in un comunicato Radhika Coomaraswamy, inviata speciale del segretario generale
dell'Onu, Ban Ki-moon. La rappresentante dell'Onu ha detto che il capo dei maoisti
nepalesi ha assicurato la liberazione dei 2.972 minori che, secondo i calcoli delle
Nazioni Unite, sono ancora nei campi maoisti, precisando che il processo di liberazione
non è ancora cominciato.
La questione nucleare sarà al centro dell’intervento
odierno di Barak Obama C’è attesa per l’intervento del presidente americano,
Barak Obama, che oggi al Congresso riferirà sugli arsenali nucleari mondiali trattando
il tema dei rischi e della sicurezza. Ieri, Stati Uniti e Russia hanno scelto di affrontare
la crisi nucleare iraniana attraverso la via del dialogo. Intanto, non si arrestano
i test missilistici da parte della Corea del Nord. Sulla situazione degli arsenali
nucleari nel mondo, Linda Giannattasio ha sentito Stefano Silvestri,
presidente dell’Istituto Affari Internazionali.
R. - India
e Pakistan sono evidentemente i due Paesi oggi più preoccupanti, perché potrebbero
entrare in conflitto tra loro. Esiste poi la possibilità di armi nucleari in mano
a Stati "instabili" - come potrebbero essere la Corea del Nord e l’Iran - o addirittura
in mano a terroristi. Per il momento, la minaccia sembra essere circoscritta: la Corea
del Nord non sembra avere mezzi efficaci e l’Iran non dovrebbe avere sviluppato ancora
testate nucleari. D. - Oggi, il presidente americano Obama riferirà al
Congresso proprio sugli arsenali nucleari dei vari Paesi. Gli Stati Uniti confermano
la propria posizione di leader anche in questo settore? R. -
Gli Stati Uniti hanno ripreso a fondo il discorso della non proliferazione e hanno
anche migliorato i loro rapporti con la Russia e con la Cina per esercitare pressioni.
In particolare, sull’Iran e sulla Corea del Nord hanno fissato l'obiettivo storico
dell'eliminazione degli arsenali nucleari anche dai loro Paesi, in linea con lo spirito
del Trattato di non proliferazione. D. - La strada della diplomazia
scelta da Stati Uniti e Russia per risolvere la crisi nucleare iraniana può dare maggiori
risultati rispetto alla via delle sanzioni? R. - Le due strade,
sanzioni e diplomazia, sono in realtà praticate parallelamente. Le sanzioni di per
sé difficilmente possono essere sufficienti. L’alternativa sarebbe l’uso della forza,
però il presidente Obama - pur non avendola completamente esclusa - la considera molto
meno prioritaria rispetto alla precedente amministrazione americana. Nuovo
passo avanti per la riforma sanitaria negli Stati Uniti Negli Usa, la riforma
sanitaria voluta dal presidente Obama ha ricevuto ieri il "sì" della Commissione finanze
del Senato. A dare parere favorevole, 13 senatori democratici, ma anche la repubblicana
Olympia Snowe. Soddisfazione dal presidente Obama, che ha espresso la speranza di
riuscire a firmare la legge entro la fine dell’anno. Da New York, Elena Molinari:
Una "pietra
miliare": così Barack Obama ha definito l’approvazione da parte della Commissione
finanze del Senato della legge di riforma sanitaria. Il disegno di legge è solo uno
dei cinque esaminati da varie Commissioni del Congresso americano, ma è significativo
che sia passato ricevendo il sostegno anche della senatrice repubblicana, Olimpia
Snowe. Ma la strada verso il traguardo finale per la storica riforma è ancora lunga,
ha osservato il presidente. La senatrice repubblicana ha, infatti, già sottolineato
che il suo "sì" vale solo per oggi e che i democratici non possono contarci automaticamente
per l’approvazione del disegno di legge, che approderà in aula, forse a fine mese.
I testi approvati da Camera e Senato dovranno poi essere armonizzati e sottoposti
di nuovo al voto dei due rami del Congresso, prima di finire sulla scrivania di Obama
per la firma finale. Il testo permetterebbe a ben 29 milioni di americani, attualmente
senza copertura sanitaria, di ottenere un’assicurazione nei prossimi dieci anni. L’ufficio
budget del Congresso ha concluso inoltre che il piano farà risparmiare 71 miliardi
di dollari alle casse pubbliche americane. Hillary Clinton annuncia
aiuti alla Georgia Il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, ha annunciato
che Washington “aiuterà il popolo georgiano perchè possa difendersi”, pur escludendo
l'installazione di elementi dello scudo antimissile in Georgia. “So che questa prospettiva
(del riposizionamento dello scudo antimissile americano, ndr) inquieta la Russia
e vogliamo rimuovere tale inquietudine”, ha proseguito la Clinton, in una intervista
a Radio Eco di Mosca, senza tuttavia precisare il termine entro il quale saranno definiti
i nuovi contorni dello scudo. “È una questione per esperti tecnici”, ha precisato
la Clinton. Il capo della diplomazia americana non ha nascosto le “divergenze” con
Mosca su Tbilisi, dopo la guerra dell'agosto 2008 per l'Ossezia del sud, e ha detto
di averne discusso ieri sera con il leader del Cremlino Dmitri Medvedev. “Benchè lavoriamo
ad un riavvio dei nostri rapporti, non siamo d'accordo sulla Georgia”, ha commentato.
India:
attacchi dei maoisti nella parte orientale del Paese Una cinquantina di ribelli
maoisti naxaliti hanno distrutto oggi una torre telefonica e incendiato un camion
nello Stato nord orientale del Bihar, in India. Gli stessi maoisti hanno ucciso inoltre
ad Orissa tre persone tra cui un poliziotto, cominciando a fare fuoco in uno stadio,
durante la premiazione di una manifestazione sportiva dove erano riunite oltre 20
mila persone. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Gaia Ciampi) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 287 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.