2009-10-13 15:42:18

Nuovo lancio di missili nordcoreani, dopo che Pyongyang aveva accettato di tornare al tavolo negoziale sul proprio programma nucleare


La Corea del Nord torna a sfidare la comunità internazionale, lanciando cinque missili a corto raggio dalla sua costa orientale. A riferirlo, l'agenzia sudcoreana Yonhap. Pyongyang aveva recentemente accettato di tornare al tavolo negoziale sul proprio programma nucleare. Come interpretare, dunque, il test di queste ultime ore? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Francesco Sisci, corrispondente da Pechino del quotidiano La Stampa:RealAudioMP3

R. - E’ l’ennesimo segnale non confuso ma che confonde lanciato dalla Nord Corea nel momento in cui sta trattando, anche perché noi sappiamo che proprio nelle stesse ore in cui Pyongyang si apprestava a lanciare questi missili a breve raggio - quindi in teoria contro la Sud Corea - proprio la Sud Corea annunciava che il Nord aveva accettato di aprire colloqui per la prevenzione di disastri naturali, di inondazioni.

 
D. - Questa tattica di alzare il tiro non ha certamente pagato nel tempo. Non dimentichiamo che per i test nucleari degli scorsi mesi sono arrivati a Pyongyang nuove e pesantissime sanzioni…

 
R. - E’ probabile che ci siano degli altri elementi. Innanzitutto, Pyongyang non ha una percezione chiara di come leggere e come anche guidare l’opinione pubblica internazionale. L’altra cosa, naturalmente, riguarda la politica interna: Kim Jong Il deve mostrare i muscoli anche per la sua opinione pubblica interna.

 
Missioni diplomatiche di Russia e Stati Uniti
Gas, economia, disarmo nucleare e difesa antimissile. Sono i temi al centro di due importanti missioni diplomatiche in corso. Quella del premier russo, Vladimir Putin, a Pechino e quella del segretario di Stato americano, Hillary Clinton, a Mosca. Stamani, il numero uno della diplomazia americana e il ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, hanno preso in esame il dossier nucleare iraniano concordando sulla necessità di proseguire sulla via diplomatica prima di ricorrere a nuove sanzioni. I due hanno poi annunciato “progressi significativi” sul nuovo trattato per il disarmo. Del nucleare coreano si è invece discusso nell’incontro tra il premier russo, Putin, e l’omologo cinese, Wen Jiabao. Nelle prime ore della visita a Pechino, la delegazione russa ha inoltre siglato accordi di diversa natura per un valore complessivo di 3,5 miliardi di dollari.

Iran
Dopo l’emissione di quattro condanne a morte nei processi per le manifestazioni di protesta post-elettorali, prosegue il pugno duro della magistratura iraniana contro gli esponenti dell’opposizione interna. L'ex candidato riformista alle presidenziali iraniane, Mehdi Karrubi, è stato messo sotto inchiesta per le sue denunce di stupri in carcere di alcuni degli arrestati nelle proteste del giugno scorso. L'ex candidato riformista aveva ribadito le sue denunce dopo che una Commissione d'inchiesta della magistratura aveva escluso violenze di natura sessuale. Karrubi è considerato assieme all'ex candidato moderato, Hossein Mussavi, il leader dell'opposizione alla rielezione del presidente Mahmud Ahmadinejad nel voto del 12 giugno scorso, del quale è stato chiesto l'annullamento dietro la denuncia di brogli.

Cina
In Cina, sei condanne a morte per “omicidi e saccheggi” sono state comminate in merito agli scontri che avvennero nel luglio scorso nello Xinijang, nel nordovest del Paese. Il Tribunale di Urumqui ha emesso anche una sentenza all’ergastolo. Secondo la comunità uigura all’estero, le decisioni confermano la volontà di Pechino di soffocare le istanze dell’etnia. Ce ne parla Stefano Vecchia:RealAudioMP3

La durezza delle sentenze, indicata da Pechino come equa in base all’accusa di omicidio, rivolta e devastazione, è per l’opposizione uigura l’ulteriore dimostrazione di una volontà repressiva verso questa minoranza turcofona, di fede musulmana, i cui rapporti con l’etnia maggioritaria, sempre difficili, sono andati degradandosi negli ultimi tempi, fino allo scoppio della rivolta il 5 luglio scorso. I condannati hanno diritto a ricorrere in appello, ma non è chiaro se questo sia già avvenuto. Altre 14 persone sono sotto processo per gli stessi capi di imputazione. Complessivamente, erano stati 718, in maggioranza di etnia uiguri, gli arrestati per gli eventi che avevano interessato il capoluogo di provincia cinese di Urumqui e gli altri centri dello Xinjiang. Per giorni, dopo la protesta rabbiosa degli uiguri per l’uccisione e il ferimento di alcuni membri della stessa etnia nella provincia degli Urali del Guangdong, si erano succeduti gli scontri interetnici e la repressione, con un bilancio finale di 197 morti e 1700 feriti.

 
Indonesia
A pochi giorni dal forte sisma che ha provocato centinaia di morti sull’isola di Sumatra, la terra torna a tremare in Indonesia. Una forte scossa di magnitudo 6,2 gradi della scala Richter è stata registrata nella parte settentrionale del Paese. L'epicentro è stato localizzato nei pressi di Halmahera, nelle isole Molucche. Al momento non sono stati segnalati danni e non è stato lanciato l'allarme tsunami.

Libano
Tre palestinesi sono stati arrestati in Libano perché sospettati della pianificazione di attentati che avrebbero dovuto colpire l’esercito. Il gruppo è stato fermato dall'intelligence militare libanese nel campo profughi di Ayn al Hilwe. Altri sette loro compagni, di cui due siriani, sono riusciti a sottrarsi all'arresto. La cellula, guidata dal miliziano Usama Shihabi, faceva parte della rete di Fatah al Islam, il gruppo ispirato ad al Qaida.

Gabon: convalidata vittoria Ali Bongo
La Corte costituzionale del Gabon ha convalidato l’elezione di Ali Bongo, figlio dell’ex presidente Omar Bongo, contestata dall’opposizione con 11 ricorsi. Ufficiali, dunque, i risultati delle presidenziali del 30 agosto scorso, che avevano visto la vittoria di Ali Bongo con il 41,73% delle preferenze, davanti a Mba Obame (25,88%) e Mamboundou (25,22%).

Guinea summit straordinario Cedeao su violenze
La Comunità economica degli Stati dell’Africa dell’Ovest ha convocato per sabato prossimo un vertice straordinario dedicato alla crisi politica e umanitaria creatasi in Guinea. Il 28 settembre scorso, secondo cifre fornite dalle Nazioni Unite oltre 150 persone erano state uccise dall’esercito nello stadio di Conakry, dove si stava svolgendo una manifestazione dell'opposizione.

Italia - terrorismo
In Italia, si allargano le indagini sul libico che ieri si è fatto esplodere davanti alla caserma "Santa Barbara" a Milano, riportando l’amputazione di una mano e la perdita della vista. Nella notte, la Digos ha fermato nel capoluogo lombardo i presunti complici dell’attentatore. Si tratta di un altro libico e di un egiziano che detenevano un’ingente quantità di esplosivo rudimentale: il nitrato di ammonio, un fertilizzante che si trova facilmente in commercio e che, assemblato con altre sostanze, permette di realizzare un ordigno.

Influenza A
L’Europa è pronta ad affrontare l’inverno e il picco della pandemia da influenza A. E’ quanto è emerso ieri dal Consiglio straordinario dei ministri della Sanità dell’Ue, in Lussemburgo. Parola d’ordine, è stato sottolineato dai 27, un’informazione corretta ed equilibrata. Saranno ora i cittadini a decidere se sottoporsi o meno alla vaccinazione, in modo particolare le categorie a rischio. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 286

 
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