Nuovo lancio di missili nordcoreani, dopo che Pyongyang aveva accettato di tornare
al tavolo negoziale sul proprio programma nucleare
La Corea del Nord torna a sfidare la comunità internazionale, lanciando cinque missili
a corto raggio dalla sua costa orientale. A riferirlo, l'agenzia sudcoreana Yonhap.
Pyongyang aveva recentemente accettato di tornare al tavolo negoziale sul proprio
programma nucleare. Come interpretare, dunque, il test di queste ultime ore? Salvatore
Sabatino lo ha chiesto a Francesco Sisci, corrispondente da Pechino del
quotidiano La Stampa:
R. - E’ l’ennesimo
segnale non confuso ma che confonde lanciato dalla Nord Corea nel momento in cui sta
trattando, anche perché noi sappiamo che proprio nelle stesse ore in cui Pyongyang
si apprestava a lanciare questi missili a breve raggio - quindi in teoria contro la
Sud Corea - proprio la Sud Corea annunciava che il Nord aveva accettato di aprire
colloqui per la prevenzione di disastri naturali, di inondazioni.
D.
- Questa tattica di alzare il tiro non ha certamente pagato nel tempo. Non dimentichiamo
che per i test nucleari degli scorsi mesi sono arrivati a Pyongyang nuove e pesantissime
sanzioni…
R. - E’ probabile che ci siano degli altri
elementi. Innanzitutto, Pyongyang non ha una percezione chiara di come leggere e come
anche guidare l’opinione pubblica internazionale. L’altra cosa, naturalmente, riguarda
la politica interna: Kim Jong Il deve mostrare i muscoli anche per la sua opinione
pubblica interna.
Missioni diplomatiche di Russia
e Stati Uniti Gas, economia, disarmo nucleare e difesa antimissile. Sono i
temi al centro di due importanti missioni diplomatiche in corso. Quella del premier
russo, Vladimir Putin, a Pechino e quella del segretario di Stato americano, Hillary
Clinton, a Mosca. Stamani, il numero uno della diplomazia americana e il ministro
degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, hanno preso in esame il dossier nucleare iraniano
concordando sulla necessità di proseguire sulla via diplomatica prima di ricorrere
a nuove sanzioni. I due hanno poi annunciato “progressi significativi” sul nuovo trattato
per il disarmo. Del nucleare coreano si è invece discusso nell’incontro tra il premier
russo, Putin, e l’omologo cinese, Wen Jiabao. Nelle prime ore della visita a Pechino,
la delegazione russa ha inoltre siglato accordi di diversa natura per un valore complessivo
di 3,5 miliardi di dollari.
Iran Dopo l’emissione di quattro condanne
a morte nei processi per le manifestazioni di protesta post-elettorali, prosegue il
pugno duro della magistratura iraniana contro gli esponenti dell’opposizione interna.
L'ex candidato riformista alle presidenziali iraniane, Mehdi Karrubi, è stato messo
sotto inchiesta per le sue denunce di stupri in carcere di alcuni degli arrestati
nelle proteste del giugno scorso. L'ex candidato riformista aveva ribadito le sue
denunce dopo che una Commissione d'inchiesta della magistratura aveva escluso violenze
di natura sessuale. Karrubi è considerato assieme all'ex candidato moderato, Hossein
Mussavi, il leader dell'opposizione alla rielezione del presidente Mahmud Ahmadinejad
nel voto del 12 giugno scorso, del quale è stato chiesto l'annullamento dietro la
denuncia di brogli.
Cina In Cina, sei condanne a morte per “omicidi
e saccheggi” sono state comminate in merito agli scontri che avvennero nel luglio
scorso nello Xinijang, nel nordovest del Paese. Il Tribunale di Urumqui ha emesso
anche una sentenza all’ergastolo. Secondo la comunità uigura all’estero, le decisioni
confermano la volontà di Pechino di soffocare le istanze dell’etnia. Ce ne parla Stefano
Vecchia:
La durezza
delle sentenze, indicata da Pechino come equa in base all’accusa di omicidio, rivolta
e devastazione, è per l’opposizione uigura l’ulteriore dimostrazione di una volontà
repressiva verso questa minoranza turcofona, di fede musulmana, i cui rapporti con
l’etnia maggioritaria, sempre difficili, sono andati degradandosi negli ultimi tempi,
fino allo scoppio della rivolta il 5 luglio scorso. I condannati hanno diritto a ricorrere
in appello, ma non è chiaro se questo sia già avvenuto. Altre 14 persone sono sotto
processo per gli stessi capi di imputazione. Complessivamente, erano stati 718, in
maggioranza di etnia uiguri, gli arrestati per gli eventi che avevano interessato
il capoluogo di provincia cinese di Urumqui e gli altri centri dello Xinjiang. Per
giorni, dopo la protesta rabbiosa degli uiguri per l’uccisione e il ferimento di alcuni
membri della stessa etnia nella provincia degli Urali del Guangdong, si erano succeduti
gli scontri interetnici e la repressione, con un bilancio finale di 197 morti e 1700
feriti.
Indonesia A pochi giorni dal forte
sisma che ha provocato centinaia di morti sull’isola di Sumatra, la terra torna a
tremare in Indonesia. Una forte scossa di magnitudo 6,2 gradi della scala Richter
è stata registrata nella parte settentrionale del Paese. L'epicentro è stato localizzato
nei pressi di Halmahera, nelle isole Molucche. Al momento non sono stati segnalati
danni e non è stato lanciato l'allarme tsunami.
Libano Tre
palestinesi sono stati arrestati in Libano perché sospettati della pianificazione
di attentati che avrebbero dovuto colpire l’esercito. Il gruppo è stato fermato dall'intelligence
militare libanese nel campo profughi di Ayn al Hilwe. Altri sette loro compagni, di
cui due siriani, sono riusciti a sottrarsi all'arresto. La cellula, guidata dal miliziano
Usama Shihabi, faceva parte della rete di Fatah al Islam, il gruppo ispirato ad al
Qaida.
Gabon: convalidata vittoria Ali Bongo La Corte costituzionale
del Gabon ha convalidato l’elezione di Ali Bongo, figlio dell’ex presidente Omar Bongo,
contestata dall’opposizione con 11 ricorsi. Ufficiali, dunque, i risultati delle presidenziali
del 30 agosto scorso, che avevano visto la vittoria di Ali Bongo con il 41,73% delle
preferenze, davanti a Mba Obame (25,88%) e Mamboundou (25,22%).
Guinea summit
straordinario Cedeao su violenze La Comunità economica degli Stati dell’Africa
dell’Ovest ha convocato per sabato prossimo un vertice straordinario dedicato alla
crisi politica e umanitaria creatasi in Guinea. Il 28 settembre scorso, secondo cifre
fornite dalle Nazioni Unite oltre 150 persone erano state uccise dall’esercito nello
stadio di Conakry, dove si stava svolgendo una manifestazione dell'opposizione.
Italia
- terrorismo In Italia, si allargano le indagini sul libico che ieri si è fatto
esplodere davanti alla caserma "Santa Barbara" a Milano, riportando l’amputazione
di una mano e la perdita della vista. Nella notte, la Digos ha fermato nel capoluogo
lombardo i presunti complici dell’attentatore. Si tratta di un altro libico e di un
egiziano che detenevano un’ingente quantità di esplosivo rudimentale: il nitrato di
ammonio, un fertilizzante che si trova facilmente in commercio e che, assemblato con
altre sostanze, permette di realizzare un ordigno.
Influenza A L’Europa
è pronta ad affrontare l’inverno e il picco della pandemia da influenza A. E’ quanto
è emerso ieri dal Consiglio straordinario dei ministri della Sanità dell’Ue, in Lussemburgo.
Parola d’ordine, è stato sottolineato dai 27, un’informazione corretta ed equilibrata.
Saranno ora i cittadini a decidere se sottoporsi o meno alla vaccinazione, in modo
particolare le categorie a rischio. (Panoramica internazionale a cura di Marco
Guerra) Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana
Anno LIII no. 286 E' possibile
ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino
del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.