Italia: l’impegno dei religiosi nei confronti delle nuove povertà
Usare la fantasia e la generosità di fronte ai nuovi bisogni e alle nuove povertà.
E’ l’esortazione venuta stamani da mons. Giuseppe Pasini, presidente della Fondazione
Zancan, all’apertura della seconda giornata del congresso su “Il Vangelo nelle opere
di carità e nelle attività sociali dei religiosi d’Italia” che si tiene ad Assisi.
Una riunione che vede la partecipazione – riferisce il Sir – di 450 delegati degli
oltre 600 centri di aiuto sociale gestiti da ordini e congregazioni. Mons. Pasini
ha invitato i religiosi, in particolare coloro che operano in campo sociale accanto
ai diseredati, “a recuperare uno stile di vita caratterizzato da povertà, essenzialità,
rinuncia al superfluo, uno stile che renda visibile la radicalità delle scelte evangeliche
compiute”. Ricordando che i poveri relativi in Italia sono 8 milioni e ben 2 milioni
e 893 quelli assoluti, ha invitato i presenti a revocare lo spirito dei fondatori
delle loro congregazioni. “I fondatori – ha detto - sentivano il dovere cristiano
di accogliere, educare, e hanno avviato modalità diverse e originali, oltre che profetiche
per l’epoca” ed oggi è necessario fare lo stesso. “Così facendo – ha aggiunto - si
offrirà anche un forte stimolo alle giovani generazioni a interrogarsi sul piano vocazionale.
Occorre mostrare una forte carica profetica”. (B.C.)