2009-10-13 13:07:32

Intervento di Suor Maria Ifechukwu UDORAH, Superiora Generale delle Figlie del Divino Amore (NIGERIA), Uditrice


Rev.da Suora Maria Ifechukwu UDORAH, D.D.L., Superiora Generale delle Figlie del Divino Amore, Enugu (NIGERIA)

Appoggio il progetto proposto da Sua Eccellenza Monsignor Adewale Martins della Nigeria per i giovani. Vorrei però aggiungere va dedicata attenzione anche ai bambini. La Holy Childhood Association sta già svolgendo un lavoro importante in alcuni dei nostri paesi, ma si potrebbe dare un orientamento più preciso ai loro programmi, affinché possano essere meglio concosciuti la cultura cristiana e i valori cattolici. Le diocesi potrebbero preparare un programma da utilizzare per l’istruzione religiosa nelle scuole cattoliche. Ciò significherebbe dedicare una maggiore attenzione alla formazione spirituale dei bambini nelle scuole elementari e secondarie. Un programma definito per le attività dei giovani nelle università rappresenterebbe quindi il proseguimento dell’opera iniziata nelle scuole elementari e secondarie. Così, quando nel prossimo decennio i candidati alla vita religiosa e al sacerdozio verranno presi dalla società, la formazione sarà molto più semplice.
Riguardo alle persone consacrate, così come indicato nell’Instrumentum laboris ai numeri 113 e 114, concordo con quanto detto da Sua Eminenza il Cardinale Francis. Vorrei però aggiungere che tutti noi agenti di evangelizzazione dobbiamo considerarci un’unica squadra che gioca per la Chiesa-Famiglia di Dio al fine di rendere una testimonianza efficace e non in competizione tra noi. Suor Felicity Harry ha fatto il punto sulle persone consacrate, ma in aggiunta vorrei proporre l’organizzazione di incontri regolari per i sacerdoti diocesani e le persone consacrate che operano nelle diocesi, perché possano dialogare e scambiarsi le idee. Si potrebbe inoltre approfittare di tali occasioni per tenere seminari sullo spirito e il lavoro di squadra per tutti gli agenti di evangelizzazione.Molte congregazioni religiose locali si dedicano ora a opere missionarie ad intra e ad extra e devono affrontare la sfida della mancanza di un sostegno adeguato da parte della Chiesa-Famiglia di Dio alle loro iniziative. Propongo che i padri sinodali dedichino a questo aspetto un po’ della loro attenzione.







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