Pakistan: oltre 40 morti per un attentato kamikaze in un mercato
Un kamikaze si è lanciato contro un veicolo militare pachistano vicino ad un mercato
ad Alpuri, capoluogo del distretto di Shangla confinante con la Valle dello Swat,
facendosi esplodere e provocando almeno 41 morti, in gran parte civili, e decine di
feriti. L'attacco nel Pakistan nord-occidentale è l'ennesimo di una lunga serie che
in questi giorni ha insanguinato il Paese e segue di appena 72 ore l'assalto al quartier
generale dell'esercito a Rawalpindi, concluso con un blitz delle forze di sicurezza
che hanno liberato circa 40 ostaggi: il bilancio è stato di una ventina di morti,
tra cui almeno otto talebani. Sia il presidente, Zardari, sia il primo ministro, Gilani,
hanno condannato l'azione ed espresso condoglianze alle famiglie delle vittime. Dopo
l'esplosione, indicano i media pachistani, è scoppiata una sparatoria fra gli insorti
e un commando militare. Nella zona è stato imposto il coprifuoco.
Iran La
Corte rivoluzionaria di Teheran ha emesso la quarta condanna a morte nei processi
per le manifestazioni di protesta avvenute dopo la rielezione del presidente Mahmuh
Ahmadinejad, il 12 giugno scorso. Ma il condannato di cui si parla oggi era stato
arrestato prima delle elezioni. Lo ha reso noto il sito riformista Mowjcamp. Il condannato
si chiama Hamed Ruhinejad ed è stato riconosciuto colpevole di avere legami con un’organizzazione
monarchica, come due degli altri condannati alla pena capitale di cui si è avuta notizia
in precedenza. Il suo caso è legato a quello di Mohammad Reza Ali Zamani, il primo
di cui lo stesso sito ha reso nota la condanna a morte, giovedì scorso, anche lui
arrestato prima delle elezioni. Due giorni fa, il dipartimento di Giustizia della
provincia di Teheran aveva annunciato tre condanne a morte, fornendo solo le iniziali
degli imputati: M.Z., A.P. e M.E.. Di questi, M.Z. potrebbe riferirsi a Mohammad Reza
Ali Zamani, mentre le altre iniziali non combaciano con i nomi resi noti da Mowjcamp.
In
Afghanistan si dimette un membro della Commissione per i reclami elettorali Un
membro afghano della Commissione per i reclami elettorali (Ecc), Mustafa Barakzai,
si è dimesso denunciando “l'interferenza di elementi stranieri negli affari interni”
dell'Afghanistan. Per tutta la scorsa settimana la Commissione ha lavorato sul controllo
a campione delle schede (circa 200.000) del 10% dei seggi utilizzati nelle presidenziali
del 20 agosto in cui esisteva un sospetto di irregolarità. Durante il fine settimana
è emerso che il lavoro di controllo era terminato e che si stava valutando il lavoro
fatto, prima di trasmetterlo alla Commissione elettorale indipendente (Iec) che deve
ufficializzare i risultati. Secondo alcune fonti afghane, Barakzai sarebbe un sostenitore
del presidente uscente Karzai, ipotesi però categoricamente smentita dall'interessato.
Inguscezia:
sei morti in uno scontro a fuoco tra ribelli ed esercito Quattro guerriglieri
e due uomini delle forze dell’ordine sono rimasti uccisi durante un’operazione antiterrorismo
in Inguscezia, in Russia. Nel 2009 una serie di attentati terroristici ha colpito
le più alte cariche della Repubblica: il 10 giugno è stata uccisa Aza Gazgireeva,
vice presidente della Corte suprema; il 13 giugno è stato ucciso l'ex vicepremier
Bashir Ausgev; il 22 giugno il presidente della Repubblica Iunus-bek Ievkurov è rimasto
ferito in un attentato; il 12 agosto il ministro dell'Edilizia, Ruslan Amerkhanov,
è stato ucciso nel suo ufficio nella città di Maghas ed un suo collaboratore è stato
ferito gravemente.
Russia Usa: Hillary Clinton a Mosca Il segretario
di Stato Usa, Hillary Clinton, comincia oggi una visita di tre giorni a Mosca per
discutere del nuovo trattato sulla riduzione delle armi nucleari oltre al dossier
nucleare iraniano, l’Afghanistan, e il processo di pace in Medio Oriente. Il nuovo
trattato sul disarmo deve sostituire lo Start-1 del 1991, che scadrà il 5 dicembre
prossimo. In luglio Medvedev e il presidente Obama hanno siglato un’intesa che contempla
in particolare la riduzione dei rispettivi arsenali nucleari.
Influenza
A al centro del Consiglio straordinario dei ministri della Sanità dell'Ue È
interamente dedicato all'influenza A il Consiglio dei ministri della Sanità, oggi
a Lussemburgo. I responsabili della Salute dei 27 discuteranno dell'accesso al vaccino
per tutti gli Stati membri e di come aiutare i Paesi in via di sviluppo. Inoltre,
si cercherà di stabilire come coordinare gli interventi, come informare i cittadini
in modo chiaro, e si metteranno a confronto le strategie di vaccinazione per assicurare
funzioni essenziali per la società, dai servizi sanitari alle telecomunicazioni e
trasporti. Alla riunione, che si aprirà nel primo pomeriggio, è prevista la partecipazione,
per l'Italia, del viceministro per la Salute, Ferruccio Fazio.
Il Tribunale
penale dell'Aja preme su Belgrado per la cattura di Mladic Il procuratore capo
del Tribunale penale dell'Aja (Tpi), Serge Brammertz, sarà a Belgrado il 2 e 3 novembre
prossimi per fare il punto con le autorità serbe sullo stato della collaborazione
con il Tpi. Il servizio di Fausta Speranza:
Ratko
Mladic, l'ex capo militare dei serbi di Bosnia accusato di genocidio e crimini contro
l'umanità, è ancora latitante e la sua latitanza rallenta il processo di integrazione
della Serbia nell'Unione europea. La visita del Procuratore capo del Tribunale penale
dell'Aja ha come primo obiettivo proprio quello di tornare a chiedere la cattura in
tempi brevi di Mladic. In particolare tra i 27 Paesi dell’UE è l'Olanda ad opporsi
a ogni progresso nel negoziato europeo con la Serbia fino a quando Ratko Mladic non
verrà catturato e consegnato al Tpi. L'Accordo di associazione e stabilizzazione (Asa)
c’è già ma deve entrare in vigore, passo essenziale sulla strada verso l'integrazione
europea. Il responsabile del comitato nazionale serbo per la collaborazione
con il Tpi, Rasim Ljajic, si dice ottimista su una possibile cattura entro
l'anno, affermando di ritenere che l'ex capo militare serbo-bosniaco non abbia bisogno
di molto denaro per nascondersi. Che significa – forse - che Mladic si nasconde da
solo, senza l'appoggio di una rete di fiancheggiatori e guardie del corpo.
Bomba
a Milano: l’attentatore perde una mano, ferito lievemente un militare Un libico
di 35 anni ha fatto esplodere una bomba rudimentale, stamani alle 7.45, davanti alla
caserma Santa Barbara in piazzale Perrucchetti a Milano. I feriti sono due: un militare
colpito lievemente da una scheggia e lo stesso attentatore che ha invece riportato
gravi lacerazioni a una mano, che gli è stata amputata, e al viso. L'attentatore è
regolare in Italia, residente a Milano e con precedenti penali che, però, secondo
fonti di intelligence, non hanno niente a che fare con il terrorismo. (Panoramica
internazionale a cura di Fausta Speranza e Gaia Ciampi)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 285 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
sito www.radiovaticana.org/italiano.