Intervento di Mons. Timothée MODIBO-NZOCKENA, Vescovo di Franceville (GABON)
S. E. R. Mons. Timothée MODIBO-NZOCKENA, Vescovo di Franceville, Presidente della
Conferenza Episcopale, Presidente dell'Associazione delle Conferenze Episcopali dell'Africa
Centrale (A.C.E.R.A.C.) (GABON)
La nostra regione dell’Africa Centrale
continua a essere teatro di ingiustizie, di divisioni e di violenze insostenibili.
Questo rende la vita attuale difficile e ipoteca il futuro del nostro paese. La miseria
schiaccia la maggioranza della popolazione. I problemi sociali assumono dimensioni
allarmanti. Gli omicidi, le violenze sessuali, i furti, le violenze di ogni tipo vengono
banalizzate. Le ripercussioni di queste violenze segnano profondamente sia gli individui
che la società, poiché i cuori sono più abitati dal peccato che rivolti alla conversione,
la giustizia che deriva dalla pace è derisa, la verità, l’unica che può liberare,
è calpestata. Per uscire da questa situazione, occorre reagire e costruire culture
di giustizia e di verità.
L’esperienza biblica ci propone la via della riconciliazione.
La riconciliazione trasforma le relazioni con Dio, con gli altri e con l’ambiente.
La vera riconciliazione parte dal cuore. Soltanto una persona riconciliata con Dio
e con se stessa può essere a sua volta fonte di riconciliazione. Questa riconciliazione
si realizza in Gesù Cristo, il Figlio di Dio, che con la sua morte e risurrezione
ha riconciliato gli uomini con Dio e tra di loro.
Riconciliare tutti gli uomini
facendone una sola famiglia, la famiglia di Dio, è e rimane la prima missione della
Chiesa. Essa non è riservata ad alcuni. È un dovere per tutti: Vescovi, Sacerdoti,
laici e tutte le istituzioni ecclesiali. I cristiani non devono avere paura di testimoniare
la propria fede. Questo impegno presuppone azioni concrete di riconciliazione nella
Chiesa. Per essere al servizio della riconciliazione, la Chiesa deve essere davvero
una famiglia riconciliata.
Il Sinodo deve suscitare in tutto il popolo di Dio
una dinamica di riconciliazione. Per questo, occorre:
1. Avere all’interno
di ogni Diocesi un organismo di monitoraggio regolare dell’applicazione delle risoluzioni
del Sinodo.
2. Elaborare una catechesi e una pastorale biblica che favoriscano
l’educazione alla riconciliazione.
3. Imparare di nuovo il senso del rispetto
dalle nostre tradizioni africane e dalla Bibbia.
4. Promuovere una cultura
del bene comune e del servizio disinteressato nella Chiesa e nella società.