Intervento di Mons. Théophile KABOY RUBONEKA, Vescovo Coadiutore di Goma (RDC)
S. E. R. Mons. Théophile KABOY RUBONEKA, Vescovo Coadiutore di Goma (REPUBBLICA DEMOCRATICA
DEL CONGO)
I conflitti e le guerre hanno portato la donna, in particolare
nella Repubblica Democratica del Congo, a diventare vittima e oggetto. Su migliaia
di donne sono state perpetrate, da tutti i gruppi armati, violenze sessuali massicce,
come arma da guerra, in aperta violazione delle disposizioni giuridiche internazionali.
Partendo
dalla nostra esperienza attuale nella Repubblica Democratica del Congo, per alleviare,
per quanto poco, le conseguenze e i traumatismi subiti dalle donne e dai bambini,
proponiamo quanto segue:
1. Lottare contro le violenze sessuali risalendo alla
loro causa ultima che è la crisi della leadership che si manifesta con le guerre,
i saccheggi e lo sfruttamento sregolato delle risorse naturali, la circolazione delle
armi, il mantenimento delle milizie, l’assenza di un esercito forte e repubblicano,
ecc.
2. La creazione di case della donna e della giovane come centri di ascolto
e di accompagnamento delle donne violentate e traumatizzate.
3. Il coinvolgimento
diretto delle donne nelle Commissioni “Giustizia e Pace”, perché le donne promuovano
la pace e lottino contro le idee che vogliono svilirle, veicolate dalle nuova etica
mondiale e da certe tradizioni culturali.
4. La formazione mediante la catechesi
e l’alfabetizzazione coscientizzante della donna per consentirle di svolgere adeguatamente
il proprio ruolo. Essa si articola in tre moduli: dignità e vocazione della donna,
la donna come operatrice di pace e la donna in quanto attrice del cambiamento sociale.
5. La messa in opera di strutture di promozione della donna. Potrebbero essere
delle organizzazioni femminili che si occupano di diverse attività a livello parrocchiale
e diocesano, centri di formazione delle donne per la pace.