2009-10-12 19:55:42

Intervento di Mons. Gervais BANSHIMIYUBUSA, Vescovo di Ngozi (BURUNDI)


S. E. R. Mons. Gervais BANSHIMIYUBUSA, Vescovo di Ngozi (BURUNDI)



Dopo quindici anni di una guerra civile che ha destabilizzato la società burundese (1993-2008), vorremmo ringraziarvi per la vostra vicinanza spirituale, morale e materiale, comunicandovi che la guerra nel paese si è conclusa senza vincitori né vinti, bensì attraverso il dialogo e le trattative tra i protagonisti. Il paese è attualmente impegnato in un processo di pace e di riconciliazione, ma continuate a pregare per questa pace precaria.

Dato che questa II Assemblea sinodale dei Vescovi per l’Africa parla di giustizia, di pace e di riconciliazione da parte della Chiesa, ci sembra utile condividere con voi uno degli aspetti del ruolo della nostra Chiesa in questo processo di pace sociale e politica che è in corso nel paese.

Sorvolando (senza ignorarne l’importanza) le numerose iniziative di mediazione, di insegnamento e di azione sociale promosse dalla Chiesa del Burundi per condurre il paese alla fase attuale del processo di pace, vorrei incentrare questo intervento sulla decisione della Chiesa del Burundi di unirsi in sinodo per offrire il proprio contributo specifico al processo di pace e di riconciliazione del popolo.

Dal 2004, di fronte alla situazione di una società che aveva perso quasi tutti i suoi punti di riferimento culturali e morali e che si abbandonava a crimini e peccati collettivi su larga scala, abbiamo deciso di impegnarci con dei sinodi diocesani incentrati sul seguente tema: “convertiamoci per promuovere una cultura della pace e della riconciliazione”.

Vorrei concludere con un doppio appello a questa Assemblea sinodale per l’Africa:

- che includiamo nelle nostre risoluzioni la celebrazione dei sinodi diocesani per promuovere il tema della presente Assemblea, cioè: “Le nostre Chiese locali a servizio della costruzione di una cultura di pace e di riconciliazione”; dato che l’opera di costruzione di una cultura di pace e di riconciliazione non è un lavoro possibile per i cristiani presi individualmente, cerchiamo di coinvolgere tutta la famiglia ecclesiale e oltre, affinché la luce sia visibile.

- che le Chiese dei paesi benestanti, nell’ambito della nostra Chiesa che è ovunque la stessa famiglia di Dio, ci aiutino con le loro risorse ad avere in Africa Istituti e Università con delle facoltà sulla prevenzione e sulla risoluzione dei conflitti, nonché delle facoltà per la pace e la riconciliazione.








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