2009-10-12 19:50:15

Intervento del Card. Wilfrid Fox NAPIER, Arcivescovo di Durban (SUDAFRICA)


S.Em.R. Card. Wilfrid Fox NAPIER, O.F.M., Arcivescovo di Durban (SUDAFRICA)



È vero che dall’ultima sessione del Sinodo per l’Africa del 1994 si sono verificati alcuni colpi di stato, ma il mostro che usurpa potere contrario alla democrazia non è affatto scomparso. Piuttosto ha cambiato aspetto e modus operandi.

Può darsi che non esistano più singoli capi che prendono il potere assoluto e si proclamano “presidenti a vita”. Ma vediamo sempre di più i partiti politici prendere il loro posto.

Per fare un esempio, i seguenti paesi dell’Africa meridionale - Botswana, Angola, Zimbabwe e Mozambico - da quando c’è stata la liberazione sono stati governati, o potremmo dire, dominati dallo stesso partito.

Naturalmente non vi è nulla di sbagliato in questo, se l’elettorato conferisce loro il mandato liberamente. Alcuni segni però stanno a indicare che non sia questo il quadro.

- quando un partito si prende tutto il merito per avere ottenuto la liberazione;

- quando afferma di essere l’unico a sapere ciò che la gente desidera o di cui ha bisogno, anche se si rifiuta di chiederlo a loro o di ascoltarli;

- quando obbliga con la legislazione e impone politiche che sono palesemente contro la volontà manifesta della gente;

- quando afferma che chiunque la pensi diversamente è ipso facto un controrivoluzionario o un razzista che si oppone alle riforme;

allora qualcosa va veramente male.

In effetti rivela che il partito ha già compiuto un colpo di stato a tutti gli effetti anche se non lo chiama così. Per aggiungere l’insulto all’ingiuria, il partito si dichiara pro-poveri, e quindi impegnato a mettere a punto politiche pro-poveri, perfino quando si arricchisce vergognosamente con tanta ingordigia, che il coefficiente Ginni del paese (il divario tra i ricchi e i poveri) lo mette in testa alla lista!

Il colpo di stato è certamente in atto quando un partito decide di ascoltare i proprio alleati ideologici, piuttosto che i poveri e i bisognosi che rappresentano la maggioranza dei suoi elettori.

Il colpo di stato è completo quando il partito si identifica talmente con lo stato, che il suo presidente può affermare tranquillamente: “(il nostro partito) governerà fino al ritorno di Gesù Cristo!”. Non implica forse che nulla, neppure il processo democratico, gli toglierà il potere?

Fratelli e sorelle, leaders sempre più numerosi stanno portando a questo il nostro continente. Nel processo voltano le spalle al loro retaggio religioso e culturale, in cui Dio è particolarmente presente. Abbracciano invece un’ideologia senza Dio e senza vita, che ha portato alla rovina i poveri ovunque si sia imposta.

È certamente necessario pregare e operare per un miracolo che porti a una liberazione autentica e sostenibile, non dai colonizzatori, ma stavolta dalla dittatura di tutti i potenti partiti che hanno preso il potere con un subdolo colpo di stato!








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