Argentina: aperti con una benedizione del Papa i lavori dell’Assemblea dell’Azione
Cattolica
Con una speciale benedizione di Benedetto XVI si sono aperti ieri in Argentina i lavori
della XXVI Assemblea federale dell'Azione Cattolica, alla presenza di oltre 5 mila
partecipanti, riuniti nella diocesi di Lomas de Zamora. I lavori della plenaria si
concludono oggi con le relazioni conclusive dei diversi gruppi di riflessione dedicate
alla famiglia, al bene comune, alla giustizia e alla carità, alla partecipazione sociale
e all'educazione. I partecipanti, in questi due giorni, hanno lavorato per approfondire
il tema dell'assemblea: "Gesù, vita dignitosa e piena per tutti", convinti come hanno
rilevato diversi relatori, esperti laici ed ecclesiastici, che la "vita dignitosa
è un compito di tutti". Le stesse tematiche hanno avuto importanza in diversi momenti
ecumenici che si sono tenuti nel corso della plenaria e anche in alcuni gesti concreti
che i gruppi hanno voluto testimoniare visitando il carcere di Ezeiza, l'ospedale
di Lomas de Zamoras, le mense popolari di Villa Albertina e un'azienda agricola nella
zona di Burzaco. Mons. Jorge Rubén Lugones, vescovo di Lomas de Zamoras, all'omelia
della Santa Messa per l’apertura dei lavori, oltre a leggere il breve messaggio del
Santo Padre in cui esorta tutti a vivere l’azione cattolica come una vera scuola di
formazione dottrinaria, ha rilevato che Gesù invita tutti “ad essere e vivere come
persona in modo tale che quando ci si incontra in parecchi, come noi oggi qui, la
moltitudine diventa comunità”. La conoscenza reciproca tra le persone è la via giusta,
ha osservato il presule, “per essere comunione e questa ha una sola garanzia di verità
e solidità: Gesù”. Il vescovo ha indirizzato un messaggio speciale ai giovani, la
maggioranza dei presenti, per ricordare loro che possono contare sulla solidarietà
dei cristiani e certamente dell’Azione cattolica, “chi soffre poiché non ha una famiglia
o amicizie e perché la vita per lui è diventata pesante e oscura, senza speranza né
progetto”. Occorre ricordare sempre, nelle proprie preghiere e nei quotidiani gesti
di solidarietà concreta - ha detto mons. Jorge Rubén Lugones - “i giovani che patiscono
la depressione, che sono stati oggetti di abusi, che sono vittime della violenza familiare
e dell’esclusione, o sono emarginati perché aborigeni, diversi nel colore della pelle
o della cultura”. Il presidente uscente, architetto Alejandro Madero, che per decisione
della Conferenza episcopale argentina sarà sostituto da Emilio Inzaurraga, ha sottolineato
che chi fa parte dell’Azione cattolica “deve assumere la realtà che vive ogni giorno,
nella propria città, nel luogo di lavoro, lì dove studia, nel nucleo familiare, nella
parrocchia, poiché la realtà sociale che raccontano i quotidiani, che mostra la Tv
o che illustra la radio, spesso è una realtà parziale”. “Una realtà mutilata o semplicemente
nascosta”. Solo la percezione vera di questa realtà - ha concluso - “ci permetterà
di vedere, al di là delle polemiche sulle percentuali, lo scandalo della povertà,
della droga e dell’alcoolismo che devastano importanti settori della gioventù argentina,
e quindi di vedere anche ciò che “ciascuno di noi deve e può fare” . (A cura di
Luis Badilla)