L'omaggio oggi in Italia a tutte le vittime del lavoro per prevenire tante morti 'bianche'
Pregare per le vittime degli incidenti sul lavoro in Italia nella Giornata odierna
a loro dedicata. Lo chiede l’Anmil, l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del
Lavoro, che ha promosso una serie di manifestazioni. In Italia ogni giorno si verificano
in media 2.500 incidenti, 3 persone perdono la vita e 27 rimangono invalide in modo
permanente. Un fenomeno, dunque, molto grave a fronte del quale l’Anmil chiede anche
una tutela legislativa più adeguata. Ma cosa si può fare per prevenire queste tragedie?
Debora Donnini lo ha chiesto a Franco Bettoni, presidente dell’Anmil:
R. – Promuovere
una cultura della sicurezza partendo dal mondo della scuola. D.
– Cosa devono fare i datori di lavoro per mettere maggiormente in sicurezza? R.
– Rispettare le norme che vi sono, soprattutto cercare di andare a lottare contro
chi non applica le regole, perché ci sono imprenditori che applicano le regole e imprenditori
che non lo fanno, e far capire ai lavoratori che se non vi è sicurezza, è meglio non
fare il lavoro perché sono loro, e poi le famiglie, che perdono qualcosa di molto
importante: la vita umana o una parte di sé. D. – In Italia
ci sono oltre 800 mila invalidi e quasi 130 mila orfani e vedove di invalidi sul lavoro.
Come chiedete che cambi la legislazione? R. – Noi vogliamo sicuramente
che la legislazione che c’è venga attuata, e sicuramente chiediamo che per una morte
sul lavoro di un caro, la famiglia – i figli, la moglie – abbiano un risarcimento
che consenta loro di vivere degnamente. Non 700-900 euro al mese, con cui non si può
portare avanti una famiglia! Noi chiediamo una modifica di questo e chiediamo sicuramente
che vi sia la tutela completa del disabile e della famiglia, anche per un nuovo inserimento
nel lavoro, tema fondamentale quando avviene un infortunio: la cosa più grave, è il
reinserimento di nuovo nella società, o il lavoro alla vedova o ai figli dei caduti
sul lavoro.