2009-10-11 14:08:59

Intervento di Mons. Matthias SSEKAMANYA, Vescovo di Lugazi (UGANDA)


S. E. R. Mons. Matthias SSEKAMANYA, Vescovo di Lugazi, Presidente della Conferenza Episcopale (UGANDA)

Abbiamo motivo di ringraziare Dio per i contributi positivi dei nostri sacerdoti, fedeli religiosi e laici, che danno testimonianza alla missione della Chiesa, di essere sale della terra e luce del mondo. Molti di loro prestano servizio come operatori di riconciliazione, giustizia e pace. Pertanto, un buon numero di scuole ed ospedali fondati dalla Chiesa attrae molta gente, anche non cristiana, per servizi di qualità, basati su giustizia, amore e spirito di riconciliazione cristiana. In ogni diocesi ci sono uomini e donne laici che impegnano la propria vita come animatori e guide di gruppi laici nel consiglio parrocchiale o in associazioni laiche organizzate.
Comunque, nonostante i contributi positivi di così tanti membri del clero, religiosi e laici impegnati, che concorrono all’aumento costante dei cristiani nella Chiesa in Africa, questo non sempre è stato seguito, tra molti dei cristiani africani, da fede e spiritualità più profonde.
Purtroppo le speranze di una maggiore fiducia in sé stessi si sono indebolite a causa della povertà diffusa e della formazione insufficiente dei nostri fedeli, con il risultato di seri problemi economici in molti settori della vita della Chiesa. I giovani si riversano disperatamente nelle metropoli e nelle città alla ricerca di qualsiasi lavoro per sopravvivere. Ma, allo stesso tempo, l’urbanizzazione sta inducendo molti africani a perdere il senso della naturale solidarietà e collaborazione familiare. Questo provoca un declino delle salutari pratiche cristiane. I giovani, quindi, vengono influenzati dalla mentalità individualistica, dalla perdita del naturale senso di appartenenza e dalla perdita del rapporto con i più grandi. Questo tipo di vita vissuta nella solitudine porta molti giovani alla promiscuità sessuale, alla tossicodipendenza e a violenza di ogni tipo.
I Pastori in Africa sono chiamati ad usare modi e mezzi differenti di proclamare la Parola di Dio, in modo che essa possa divenire per molti sale e luce della terra, inducendoli a praticare la riconciliazione, la giustizia e la pace. C’è necessità a tutti i livelli di una formazione seria nella Dottrina Sociale della Chiesa e di una implementazione più profonda dell’inculturazione nella nostra catechesi.







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