2009-10-11 14:13:18

Intervento del Card. Giovanni Battista RE, Prefetto della Congregazione per i Vescovi


S. Em. R. Card. Giovanni Battista RE, Prefetto della Congregazione per i Vescovi (CITTÀ DEL VATICANO)

Per il servizio alla riconciliazione, alla giustizia e alla pace, vorrei sottolineare l’importanza di puntare sull’educazione alla riconciliazione, prestando speciale attenzione alla dimensione personale.
La riconciliazione incomincia infatti all’interno dei cuori: parlo del cuore in senso biblico, che è il nucleo più intimo della persona umana nella sua relazione col bene, con gli altri e con Dio.
Annullare del tutto i conflitti e le tensioni fra le Nazioni, le razze, le tribù, le classi sociali va al di là delle possibilità attuali della Chiesa.
Compito della Chiesa, e in particolare di noi Vescovi, è quello di educare le coscienze, di ricordare agli uomini che sono fratelli, di predicare il Vangelo della giustizia e del perdono, di insegnare loro a superare lo spirito di vendetta e ad amarsi vicendevolmente.
Compito della Chiesa è educare a saper perdonare: non vi è vera giustizia senza il perdono. Il perdono non copre le ingiustizie, ma porta ad un livello superiore che risana le ferite e ristabilisce i rapporti umani.
Vorrei pertanto invitare ad avere fiducia nell’educazione alla riconciliazione e al perdono. Certo è impegno difficile, perché il restaurare l'armonia fra offeso e offensore comporta una grande complessità: bisogna creare un cuore nuovo. È difficile, ma non impossibile, perché attraverso l’agire pastorale s'innesta nei cuori l’opera della grazia.
A tal fine, dobbiamo offrire una visione cristiana delle relazioni umane. Soltanto riconoscendo Dio come Padre di tutti, possiamo giungere a riconoscere gli altri come fratelli, perché figli dello stesso padre, anche se appartenenti a tribù e razze diverse.Per attuare una vasta opera di educazione che raggiunga le menti e i cuori, la Chiesa in Africa può contare sulle numerose Scuole Cattoliche, fra le quali anche alcune Università, che possono incidere sulla cultura locale, favorendo la riconciliazione, la giustizia e la pace. La Chiesa può contare anche su molte lodevoli iniziative e programmi educativi promossi dalle Comunità di Vita Consacrata. Importante è anche il ruolo svolto dai numerosissimi ottimi catechisti.
Mi pare però che noi Vescovi dobbiamo fare ogni sforzo per coinvolgere in quest’opera di educazione e di formazione delle coscienze in primo luogo i sacerdoti, che devono sentire come missione propria l’annuncio della riconciliazione.
La Chiesa cammina con i piedi dei sacerdoti, che sono “i piedi del messaggero che annuncia la pace” (cfr Is 52, 7). Ogni Vescovo deve avere particolarmente a cuore la formazione dei futuri sacerdoti e poi la formazione permanente dei sacerdoti stessi, che deve riguardare anche l’approfondimento della dottrina sociale della Chiesa sulla pace e la giustizia.







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