2009-10-10 11:09:01

Intervento di Mons. Robert Christopher NDLOVU, Arcivescovo di Harare (ZIMBABWE)


S. E. R. Mons. Robert Christopher NDLOVU, Arcivescovo di Harare, Presidente della Conferenza Episcopale (ZIMBABWE)

Quanti operano in seno alla Chiesa, a prescindere dalla loro posizione, hanno il dovere e la responsabilità di essere agenti di evangelizzazione e di testimonianza cristiana. Lo stesso vale per le istituzioni ecclesiali. I vescovi devono essere agenti profetici della Parola nel nostro tormentato continente africano. Devono parlare a nome degli oppressi, che invocano il loro Signore affinché li liberi. Nell’assolvimento dei propri compiti devono anche dare un buon esempio di fratellanza nella Chiesa-famiglia di Dio e di unità nella famiglia cristiana. Devono operare inoltre a stretto contatto con i loro sacerdoti, che sono comunque i loro principali collaboratori nell’opera di evangelizzazione. Un motivo di preoccupazione, secondo me, è dato dall’aperto sostegno che alcuni sacerdoti e religiosi offrono a partiti politici. Ciò porta come conseguenza alla divisione delle comunità cristiane che sono chiamati a servire. Non è neppure insolito sentire che alcuni sacerdoti non sostengono le attività di Giustizia e Pace nelle loro parrocchie. È quindi vitale che i candidati al sacerdozio comprendano bene la dottrina sociale della Chiesa durante gli anni della loro formazione. Penso che a questo riguardo la Chiesa non abbia investito abbastanza. Il clero inoltre ha bisogno di una comprensione aggiornata del bisogno di curare a tutti i livelli la sofferenza umana: si tratti di conflitti familiari, di conflitti etnici o di traumi post bellici.
I fedeli laici si trovano in una posizione migliore come efficienti operatori di riconciliazione, di ricomposizione, di giustizia e di pace nelle comunità. È necessaria un’incessante formazione permanente per renderli sempre più efficienti. Tale formazione può attuarsi tramite i programmi delle Piccole Comunità Cristiane o le attività di movimenti e associazioni.
I cattolici in generale hanno la debolezza di non farsi coinvolgere attivamente e fattivamente in politica. Talvolta, quando si impegnano attivamente in politica, diventano agenti di distruzione, come è avvenuto di recente nel mio paese, lo Zimbabwe.
È nostra speranza che il Sinodo possa suggerirci modi adeguati per migliorare le nostre società attraverso un’autentica riconciliazione operando per una giustizia e una pace sostenibili nel nostro amato continente.
 







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