2009-10-10 11:07:29

Intervento di Mons. Jean-Claude BOUCHARD, Vescovo di Pala (CIAD)


S. E. R. Mons. Jean-Claude BOUCHARD, O.M.I., Vescovo di Pala, Presidente della Conferenza Episcopale (CIAD)

Nel corso di questo sinodo diciamo e ripetiamo che la Chiesa-famiglia di Dio è il luogo e il sacramento del perdono, della riconciliazione e della pace, ma in che modo essa esercita questo ministero? Qual è il legame tra i diversi interventi al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace e l’esercizio del ministero sacramentale stesso? E nella vita dei cristiani e delle comunità, qual è il legame tra l’esercizio di questo “ministero della riconciliazione” (2 Cor 5, 18) di cui anch’essi sono depositari in quanto membri della Chiesa, e la celebrazione in Chiesa del sacramento della riconciliazione per se stessi? In altre parole, il sacramento, come viene attualmente celebrato nelle nostre comunità, è il risultato e la fonte del ministero della riconciliazione? Una Chiesa riconciliata che sia anche riconciliatrice? O questo sacramento non diventa piuttosto una sorta di rito, svolto rapidamente, per mettersi in regola personalmente con Dio, lungi da quello che dice l’apostolo Paolo: “la nostra capacità viene da Dio che ci ha resi ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito dà vita” (2 Cor 3, 5-6).
Lo svolgimento di questo sinodo sulla Chiesa in Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace deve essere per le nostre comunità e per le nostre Chiese un’occasione di rinnovamento del modo di vivere il sacramento del perdono e della riconciliazione? Occorre fare in modo che questo sacramento sia vissuto, individualmente e comunitariamente, “nello Spirito che dà la vita”.







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