Intervento di Mons. Boniface LELE, Arcivescovo di Mombasa (KENYA)
S. E. R. Mons. Boniface LELE, Arcivescovo di Mombasa (KENYA)
Lo stigma
associato all’Aids è troppo pesante perché le persone, come individui e come comunità,
possano portarlo da sole. Ho visto paura e disperazione negli occhi della nostra gente.
Le persone dovrebbero trovare in noi coraggio e speranza. Si sentono dire dai loro
leader religiosi, dalla loro famiglia, che in qualche modo sono loro stesse responsabili
della malattia.
Dobbiamo aiutare la nostra gente a capire che l’HIV/Aids è
una malattia e che è sbagliato dare la colpa a se stessi. Forse non sono stati prudenti
nel loro stile di vita, ma la malattia ci invita alla compassione.
Ho visto
famiglie allontanare la nuora e i bambini a causa del sospetto. Respingere i bambini
da parte della famiglia è un abominio. È un peccato grave agli occhi di Dio. È una
distorsione del messaggio evangelico di Gesù, che è amore, perdono, riconciliazione,
ritorno alla famiglia di Dio.
Dobbiamo stare vicini ai nostri giovani e ai
nostri anziani per aiutarli a evitare di contrarre l’Aids/HIV. Dobbiamo aiutare le
famiglie a comprendere che i bambini che vengono lasciati senza l’amore e la guida
dei genitori sono molto più esposti al contagio rispetto a coloro che hanno il sostegno
della famiglia.
L’Aids/HIV è un kairos che ci sfida a rivelare quanto siano
profondi alcuni dei nostri peccati. C’era un uomo che stava morendo di Aids e io ho
avuto l’onore di essergli accanto negli ultimi giorni. L’ho osservato lottare con
le sue scelte di vita e con la vergogna per la sua malattia, lo stigma che la società
gli aveva imposto. Ho iniziato a comprendere la mia umanità e la mia condizione di
peccatore quando ha alzato la mano per toccare la croce che indossavo. Ho percepito
la sua accettazione di sé e il perdono di Dio e la sua salvezza. È stato in quel momento
che mi ha chiesto di prendermi cura dei suoi figli, poiché lui non poteva più farlo.
Ho sentito la sua fiducia in me come fratello e Pastore. Dio mi ha sfidato ad accettare
me stesso, ad essere riconciliato con me stesso.