2009-10-09 15:09:40

Mons. Tomasi all’Onu: tutelare la libertà di religione con norme adeguate


La libertà di religione “implica la tutela del diritto di ognuno a scegliere, professare e diffondere, individualmente o collettivamente, un credo secondo la propria coscienza … con il dovere corrispondente degli Stati di tutelare questo diritto umano fondamentale per mezzo di un corretto sistema legale”: è quanto ha affermato mons. Silvano Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu, alla XII sessione ordinaria del Consiglio dei diritti dell’uomo che si è svolta il 30 settembre scorso a Ginevra. Nel suo intervento mons. Tomasi ha voluto ricordare quanto detto da Benedetto XVI il 18 aprile del 2008 a New York, all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ribadendo che “i diritti collegati con la religione sono quanto mai bisognosi di essere protetti se vengono considerati in conflitto con l’ideologia secolare prevalente o con posizioni di una maggioranza religiosa di natura esclusiva”, che “non si può limitare la piena garanzia della libertà religiosa al libero esercizio del culto” e che “deve essere tenuta in giusta considerazione la dimensione pubblica della religione e quindi la possibilità dei credenti di fare la loro parte nella costruzione dell’ordine sociale”. Per l’osservatore permanente “è necessaria una nuova mentalità che tenga conto del crescente pluralismo nella maggior parte delle società e dell’interconnessione di un mondo globalizzato” di fronte alle “manifestazioni di intolleranza sempre più frequenti che minano i diritti delle persone di ogni religione e credo” e alle minoranze religiose che “vengono discriminate del mondo”. Secondo mons. Tomasi anche i mezzi di comunicazione possono contribuire ad una “consapevolezza maggiore della dignità e dei diritti umani della persona”, invece spesso, “ignorano ed emarginano la dottrina religiosa”. Quanto agli utenti “devono evitare la condivisione di parole e immagini che denigrano gli esseri umani, fomentano odio e intolleranza e sfruttano i deboli”, ha detto inoltre mons. Tomasi che ha incoraggiato le iniziative di dialogo “per promuovere la comprensione reciproca, sostenere la libertà di religione, di credo e di coscienza”. (A cura di Tiziana Campisi)







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