2009-10-09 10:58:00

Intervento di Mons. Matthew Kwasi GYAMFI, Vescovo di Sunyani (GHANA)


S. E. R. Mons. Matthew Kwasi GYAMFI, Vescovo di Sunyani (GHANA)



In alcune parti dell’Africa, per via della cultura e della tradizione popolare esistenti prima della venuta della Chiesa, molti africani praticano, senza colpa, la poligamia. Per questo, molte donne che frequentano la Chiesa cristiana si vedono rifiutare i Sacramenti del Battesimo, della Confessione e del Matrimonio. I tentativi di alcune donne di abbandonare il matrimonio poligamico, a cui ricorrono di solito le prime mogli con prole, si sono tradotti in difficoltà economiche e tensione sociale. Nei casi in cui le donne si sono allontanate senza il consenso del marito e delle famiglie allargate, la Chiesa è stata accusata di ingiustizia, insicurezza, di dividere le famiglie, di fomentare la separazione e di distruggere la coesione sociale. In alcuni casi, in cui i mariti si sono sentiti insultati dall’abbandono delle mogli che hanno lasciato la famiglia per ricevere il Sacramento del Battesimo, le donne e i loro figli si sono visti negare il sostegno e il mantenimento, con il risultato di trovarsi in gravi difficoltà economiche e in una condizione di precarietà. Situazioni come queste hanno scoraggiato molte donne dal divorziare dal marito poligamo per poter ricevere il Battesimo. Il risultato è che in alcune parti dell’Africa molte donne frequentano la Chiesa con regolarità e partecipano attivamente a tutte le iniziative ecclesiali, ma non possono accostarsi ai Sacramenti del Battesimo, della Confessione e del Matrimonio, senza ontare i tanti funerali cristiani negati perché i defunti non erano stati battezzati.

È necessario che la Chiesa affronti questa situazione dolorosa e mortificante dell’Africa conferendo speciali privilegi alle donne che sono state le prime mogli con prole e che senza colpa sono divenute vittime di matrimoni poligami, affinché possano ricevere il Battesimo e tutti gli altri Sacramenti. Ricevere i sacramenti farà sì che queste donne provate possano condividere la pace e la riconciliazione offerte dalla compassione e dalla pace di Nostro Signore Gesù Cristo, che non è venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.








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