2009-10-09 10:56:28

Intervento del Card. Anthony Olubunmi OKOGIE, Arcivescovo di Lagos (NIGERIA)


S. Em. R. Card. Anthony Olubunmi OKOGIE, Arcivescovo di Lagos (NIGERIA)



Vorrei che guardassimo alle famiglie africane come alla fonte di molte benedizioni divine per la crescita e il benessere delle famiglie africane in generale.

L’Africa, in passato definita il “continente nero” è vista oggi in una luce diversa dai suoi colonizzatori, anche se nella maggior parte dei paesi l’Africa conosce ancora la povertà; i poveri diventano sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi. La vita familiare si sgretola a causa di divorzi, infedeltà e ideologie occidentali incompatibili con la nostra cultura. Le risorse naturali necessarie allo sviluppo della nostra società vengono saccheggiate dai neo-colonialisti. In effetti, sembrerebbe che solo i disonesti si facciano strada nella società. Il nostro morale attualmente è basso e molte persone, compresi alcuni leader della Chiesa, tralasciando ogni prudenza, dicono: “a che serve essere buoni?”. Le parole del profeta Malachia “non tutto è perduto, solo confidate in Dio” sono molto appropriate per chi si trova oggi nella nostra posizione. Sembriamo aver dimenticato che, come figli, siamo più cari a Dio di quanto i figli lo siano ai loro genitori. Sembriamo aver dimenticato le parole del Signore Gesù “senza di me non potete fare nulla”. Pertanto, armiamoci della preghiera e siamo pazienti perché in Dio la giustizia autentica prevarrà, sapendo che il suo amore per noi supera qualsiasi cosa possiamo immaginare.

Gli africani sono generalmente conosciuti come persone molto religiose. L’idea di Dio o della divinità è innata in noi. Pertanto, non sorprende che due delle religioni più diffuse al mondo, il cristianesimo e l’islam, siano state accolte con calore nel continente. È triste, però, constatare come spesso, di queste due religioni, si sia fatto cattivo e come siano state fatte diventare una fonte di conflitti mortali in Africa. Ciononostante, molti genitori difficilmente riescono ad adempiere alle loro responsabilità verso la famiglia senza una vita familiare di preghiera organizzata, consapevole, consistente e seria o, detto in termini più semplici, senza ricorrere a Dio nei momenti di difficoltà, di gioia e di dolore. Essi sanno e credono fermamente che solo Dio può cambiare, benedire e rendere forte la famiglia.

Nel ringraziarvi per i diversi suggerimenti riguardo alla necessità della preghiera, vorrei unire la mia voce per sottolineare ancora di più l’importanza e la centralità della preghiera in questa situazione apparentemente desolata. Per quanto le cose sembrino andare male, per quante soluzioni possiamo proporre, se queste non sono benedette da Dio, mi domando quanto possa essere duraturo il nostro successo, sempre che ci sia. Pertanto, non dimentichiamo di incoraggiare i nostri fedeli riguardo a questo dono che Dio ci ha dato, ben sapendo che solo con Lui potremo avere successo. Lui è la vite e noi siamo i tralci. Con Lui, quindi, potremo riuscire nel nostro impegno.








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