Aperto a Roma un convegno sulla cooperazione universitaria e l’Africa
“Per una nuova cultura dello sviluppo in Africa: il ruolo della cooperazione universitaria”.
E’ il convegno promosso dall’Ufficio per la pastorale universitaria del vicariato
di Roma e il ministero degli Affari esteri, che si è aperto questa mattina a Villa
Madama nella capitale. Il meeting, che si concluderà domani pomeriggio, è stato aperto
alla presenza tra gli altri del ministro dell’università e della ricerca Maria Stella
Gelmini. In Africa un quarto dei bambini frequenta la scuola primaria ma solo il 2
o 3% di loro potrà accedere ad un’istruzione superiore e tutto questo è profondamente
ingiusto. Con questi drammatici dati mons. Jean-Louis Bruguès, segretario della Congregazione
per l’educazione cattolica della Santa Sede ha aperto l’incontro sulla cooperazione
universitaria in Africa. “Oggi nel continente nero - ha continuato mons. Bruguès -
sono presenti 24 università cattoliche completamente autonome”. “Nell’Africa dell’ovest
sono in 11 Paesi e accolgono oltre 11 mila studenti ma è ancora troppo poco”. “Infatti
- ha spiegato mons. Bruguès - solo la cultura e l’educazione portano all’autonomia
e alla libertà dei popoli, quindi lo sviluppo delle università sono strettamente legate
allo sviluppo e al futuro del continente africano”. E continuando proprio su questa
tematica, anche mons. Lorenzo Leuzzi, direttore per l’Ufficio per la pastorale universitaria,
ha evidenziato come la cooperazione è chiamata a compiere proprio questa rivoluzione:
passare dall’assistenzialismo alla costruttività. Nel pomeriggio il convegno continuerà
con tre sessioni cui prenderanno parte diversi rettori delle università africane e
italiane che presenteranno alcuni interventi di cooperazione degli atenei per l’Africa
in particolare sull’educazione, sull’ambiente, sulla prevenzione dei conflitti e promozione
della pace. (A cura di Marina Tomarro)