Un predicatore domenicano fra i nuovi santi che saranno proclamati domenica da Benedetto
XVI
Si deve a lui la fondazione della Congregazione delle Suore Domenicane dell’Annunciazione
della Beata Maria Vergine nel 1856. Francesco Coll y Guitart, spagnolo, tra i Beati
che domenica il Papa canonizzerà a Roma in Piazza San Pietro, era un sacerdote domenicano.
E’ vissuto nel periodo delle leggi antiecclesiastiche che lo hanno costretto a lasciare
il convento, cosa che non gli ha impedito di rimanere fedele ai voti per tutta la
vita predicando il Vangelo. Ma che cosa ha reso santo Francesco Coll? Lo spiega il
postulatore della causa di canonizzazione, il domenicano padre Vito Tomás Gómez,
al microfono di Tiziana Campisi:
R. – Io direi
una fedeltà assoluta al Vangelo, una fedeltà assoluta alla vocazione domenicana ricevuta
misteriosamente, perché lui era uno studente di filosofia al seminario di Vic, nella
provincia di Barcellona, e una persona sconosciuta si è avvicinata e gli ha detto:
“Tu Coll dovresti farti domenicano”. Mai aveva pensato ad una simile scelta, ma per
tre anni non ha avuto altro nella sua mente. Così ha chiesto l’ingresso nel convento
domenicano di Gerona; ma non ancora sacerdote, appena ordinato diacono, fu cacciato
via dal convento. Non soltanto lui, tutti i religiosi della Spagna hanno sofferto
le conseguenze delle leggi esclaustratorie. Francesco Coll ha vissuto questa vocazione
domenicana senza convento e senza abito perché perfino l’abito religioso era proibito
in Spagna.
D. – Quale messaggio vuole dare Francesco
Coll ai giorni nostri?
R. – La fedeltà alla vocazione
ricevuta dal Signore. Infatti, è il Signore che chiama. Lui ha sentito questa chiamata
alla vita religiosa come predicatore nel servizio generoso alla Parola di Dio e ha
corrisposto, ha dato il suo contributo all’evangelizzazione in circostanze veramente
difficili, perché lungo la sua vita è stato un religioso con professione solenne fino
alla morte. Ha osservato fedelissimamente le costituzioni professate. Dunque un messaggio
di evangelizzazione, un messaggio di fedeltà che diventa veramente eroico, un impegno
missionario nell’apertura al mondo intero. Aveva molto a cuore l’evangelizzazione
sia dell’Europa, sia dell’America, sia dell’Africa, sia dell’Asia. Il mondo intero
era il suo campo per propagare, per predicare il Vangelo.