2009-10-08 18:19:05

Intervento di Mons. Louis Ncamiso NDLOVU, Vescovo di Manzini (SWAZILAND)


S. E. R. Mons. Louis Ncamiso NDLOVU, O.S.M., Vescovo di Manzini (SWAZILAND)



La Chiesa cattolica nello Swaziland è ancora giovane, essendo giunta nel 1914. Conta circa 55.000 fedeli su una popolazione di un milione di persone, il che significa che solo il cinque per cento dei cittadini è cattolico. Sebbene rappresenti una minoranza, è comunque la Chiesa cristiana più grande del paese. Sin dal suo arrivo, la Chiesa ha partecipato alle attività sociali in molte parti del paese. Per questo è stata elogiata dalle autorità tradizionali e politiche. I miei predecessori, in prevalenza di origine europea, avevano buoni rapporti anche con le autorità tradizionali.

Negli ultimi anni, il rapporto tra la Chiesa e i leader tradizionali e politici è diventato ambivalente. La Chiesa continua a ricevere l’apprezzamento del governo per i suoi interventi nel campo dell’educazione, della salute e dei programmi di sviluppo. Come Chiesa continuiamo a mettere in discussione il sistema di governo, poiché riteniamo che contribuisca al grave livello di povertà nel paese. Il governo critica la Chiesa perché si esprime su questioni politiche, affermando che il suo dovere dovrebbe limitarsi alla liturgia e al culto e che non dovrebbe essere presente nella vita sociale e politica della gente. Questo ha fatto sì che ricevessimo il sostegno di alcuni membri della società civile, tra cui i sindacati e i partiti politici e i movimenti messi al bando. Ci troviamo quindi in mezzo a due forze contrapposte. Ciò offre alla Chiesa un’opportunità unica, poiché può servire sia il governo che i membri della società civile.

Il tema di questo sinodo ci sfida a condurre una vita autenticamente cristiana. Ciò esige che la Chiesa sia d’esempio per i non credenti e anche per gli altri cristiani. Abbiamo il dovere di contribuire al benessere della società e ad essere un faro di speranza dinanzi alle molte sfide e difficoltà. Il popolo dello Swaziland forma un gruppo omogeneo con la medesima cultura e la stessa lingua. Può pertanto essere assimilato a una grande famiglia. Siamo quindi nuovamente chiamati a vivere come una famiglia. Ogni famiglia prima o poi deve affrontare qualche problema e qualche disaccordo. Dovremmo far fronte a questi problemi in modo sincero e onesto e soprattutto in uno spirito di carità.








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