2009-10-08 18:40:30

Intervento di Mons. John Olorunfemi ONAIYEKAN, Arcivescovo di Abuja (NIGERIA)


S. E. R. Mons. John Olorunfemi ONAIYEKAN, Arcivescovo di Abuja (NIGERIA)



Durante la santa messa di inaugurazione solenne di questa Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per l’Africa, il Santo Padre Benedetto XVI ha richiamato l’attenzione sul “profondo senso di Dio” delle popolazioni africane e ha dichiarato che l’Africa rappresenta un immenso "polmone" spirituale per l’umanità”. Ciò è in linea con l’insegnamento del Servo di Dio, Papa Giovanni Paolo II nella Ecclesia in Africa (cfr n.ri 7, 57 e 67).

Questo terreno spirituale si è mostrato fertile al messaggio del Vangelo. Ma lo stesso è accaduto per l’islam. Perciò il nostro continente è diventato la patria di entrambe le fedi monoteiste, un fatto che dobbiamo riconoscere e con cui dobbiamo convivere per un futuro prevedibile.

La Ecclesia in Africa ha fatto appello a un dialogo sistematico con l’Islam. Nonostante numerose difficoltà in diversi luoghi, la strada del dialogo si è dimostrata la via migliore. Abbiamo imparato alcune lezioni negli ultimi quindici anni. Abbiamo fatto progressi nel far ricorso al sentimento generale, condiviso da musulmani e cattolici in Africa, di appartenere alle stesse famiglie, comunità e nazioni. Abbiamo imparato a prenderci per mano nell’affrontare sfide comuni sulla base di valori condivisi morali e spirituali, che scopriamo, talvolta con gioiosa sorpresa, ogni volta che apriamo reciprocamente i nostri cuori e le nostre menti.

Il mio appello e la mia ferma proposta è che questo Sinodo sfidi tutta la Chiesa africana a raggiungere l’intera comunità islamica dell’Africa, dal livello territoriale a quello continentale.

Ciò non avverrà per caso. Deve essere programmato e a questo proposito vanno messe a punto strutture quali i Concilii interreligiosi. La buona notizia è che molto si sta facendo in questa direzione, ma occorre sostenerlo e diffonderlo. Non possiamo combattere la battaglia per la riconciliazione, la giustizia e la pace in Africa da soli come Chiesa cattolica. Dobbiamo dare la mano ad altre forze spirituali del nostro continente, per liberare il nostro popolo dai vincoli che ci siamo auto-imposti, per la gloria di Dio, onnipotente e misericordioso Padre di tutti.








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