Intervento di Mons. Fulgence MUTEBA MUGALU, Vescovo di Kilwa-Kasenga (RDC)
S. E. R. Mons. Fulgence MUTEBA MUGALU, Vescovo di Kilwa-Kasenga (REPUBBLICA DEMOCRATICA
DEL CONGO)
Per promuovere una cultura di pace, di riconciliazione,
di tolleranza, di dialogo e di convivialità nelle nostre popolazioni, le Chiese in
Africa hanno interesse ad utilizzare efficacemente i media e ad assumere talune sfide.
Nell’epoca del digitale si tratta di un imperativo inevitabile in un ambiente mediatico
contaminato dalla manipolazione, dalla propaganda politica, da un clima di divertimento
poco edificante e dall’attivismo delle sette, ma anche contrassegnato dall’imperialismo
dei media stranieri che si propongono imponendosi.
Da un lato, per essere efficace,
la comunicazione ecclesiale deve diventare una priorità pastorale. Per questo, i mezzi
di comunicazione sociale devono essere realmente messi al servizio dell’evangelizzazione
ed essi stessi evangelizzati. È auspicabile, a questo proposito, che le nostre strutture
ecclesiali e le nostre istituzioni ecclesiastiche dispongano, nella misura delle loro
risorse materiali disponibili, di loro propri mezzi di comunicazione (radio, giornale,
bollettini di informazione, sito internet, televisione, telefono, ecc.) e li utilizzino
realmente. In mancanza di mezzi materiali ed economici, si potrà usufruire del sostegno
di organi mediatici di altri continenti come pure della solidarietà attiva delle persone
di buona volontà. Gli agenti pastorali, ovvero i vescovi, i sacerdoti e i seminaristi,
devono imparare ad utilizzare le nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione
pastorale, in particolare nella pastorale della giustizia, della pace e della riconciliazione.
Le nostre popolazioni devono, anch’esse, essere educate all’utilizzo degli strumenti
mediatici con discernimento e spirito critico, alla luce dei principi etici e dei
diritti umani. Quanto agli operatori della comunicazione delle nostre società, è fondamentale
che siano sensibilizzati sulla deontologia del loro lavoro e sulla responsabilità
che hanno nella promozione della pace, della giustizia, della riconciliazione e della
dignità della persona umana. Come ci raccomanda la dottrina della Chiesa, dobbiamo
fondare associazioni di comunicatori cattolici.