Francia: il problema dei suicidi sul lavoro in una riflessione del portavoce dei vescovi
Il recente suicidio in Francia di un dipendente di France Telecom, il 24.mo della
serie in diverse imprese, ha portato alla ribalta il problema sociale ed umano dei
suicidi sul posto di lavoro. Nel dibattito in corso è voluto intervenire anche il
portavoce della Conferenza dei vescovi francesi, monsignor Bernard Podvin. In una
riflessione apparsa sulla pagina web della Conferenza episcopale e ripresa dall'agenzia
Zenit, il portavoce ha invitato “i protagonisti coinvolti in questo grave problema
sociale” a impegnarsi “per frenare questa disperazione di fronte alla quale non ci
si deve rassegnare”. “Da alcuni giorni – aggiunge - molte persone ci hanno comunicato
di sentirsi molto colpite dal numero di suicidi sul lavoro. Che significato dargli?
Un solo suicidio sarebbe già troppo e basterebbe per colpirci! Che cos'ha questo
economicismo che spinge l'uomo al punto da non fargli vedere altra via d'uscita che
porre fine ai suoi giorni?”. Nella sua riflessione mons. Podvin ribadisce che “il
lavoro umano è una dimensione fondamentale per lo sviluppo della persona e per il
bene comune”. Se “la globalizzazione ha accentuato lo stress, l'incertezza per il
futuro, l'individualismo, il riposizionamento, l'ansia, certe pratiche di gestione
invitano ai licenziamenti. Una società che non fornisce lavoro, o che impone condizioni
inaccettabili, non è più degna di se stessa”. La conclusione? “ La vita è un dono
e ha un valore inestimabile”. (A.M.)