2009-10-08 15:53:09

Almeno 17 morti nell’attentato all’ambasciata indiana a Kabul


Almeno 17 persone morte e 76 ferite questa mattina a Kabul, in Afghanistan, per un’autobomba nei pressi dell’ambasciata indiana. Il presidente afghano Karzai ha condannato con forza l’azione terroristica rivendicata dai talebani, che parlano di 35 vittime. Intanto la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza in Afghanistan (Isaf) ha annunciato che, nel corso di un’operazione militare nella provincia orientale di Logar contro un comandante talebano, è stato ucciso per errore un bambino. Era stato chiesto ai civili di abbandonare la zona. Intanto ieri il presidente americano Obama ha incontrato i suoi principali consiglieri per discutere della nuova strategia da adottare in Afghanistan. La riunione si è tenuta proprio nel giorno dell’ottavo anniversario dell’attacco anglo-americano contro il Paese asiatico, allora governato dai Talebani. Il servizio da New York di Elena Molinari:RealAudioMP3

Barack Obama è alla ricerca di un compromesso sull’Afghanistan. Nell’ottavo anniversario dell’intervento americano nel Paese. Il presidente Usa resta contrario al ritiro ma è ancora incerto sull’invio di rinforzi richiesto dai militari. Intanto ieri è arrivata formalmente sulla scrivania di Obama la richiesta di 40 mila soldati in più che il generale McChrystal, il capo delle forze Usa e Nato in Afghanistan, aveva fatto trapelare alla stampa nei giorni scorsi. Obama la prenderà in esame a partire da domani ma i repubblicani gli fanno fretta e l’opinione pubblica resta incerta. “Non voglio che il dibattito sia ridotto a un aut-aut, o via dal Paese o raddoppiamo lo sforzo”, avrebbe detto Obama e il segretario generale Nato gli ha dato manforte. “È prematuro - ha detto Rasmussen - discutere di numeri”. Questo mentre un sondaggio vede una solida maggioranza di americani convinta che la guerra in Afghanistan valga il sangue versato, anche se 3 su 10 temono un altro Vietnam. Ieri Obama ha convocato il suo Consiglio di guerra alla Casa Bianca e la riunione è stata estesa al Pakistan che si aggiunge alla lista di chi mette fretta a Obama. Secondo il ministro degli Esteri Kureishi, infatti, abbandonare l’Afghanistan ai talebani sarebbe un colpo mortale per il suo Paese.

 
Pakistan
Una forte esplosione è stata avvertita a Quetta, in Pakistan. Secondo le prime informazioni, l'esplosione è avvenuta nei pressi di un centro telefonico a Zarghon Road. Al momento non ci sono notizie di vittime o di danni e la polizia sta indagando sulla natura dell'esplosione.

Medio Oriente
L'inviato degli Stati Uniti in Medio Oriente George Mitchell ha detto oggi “di sperare che sia possibile riprendere molto presto i negoziati politici israelo-palestinesi”. Mitchell, che si è così espresso prima di essere ricevuto a Gerusalemme dal presidente israeliano Shimon Peres, ha al tempo stesso aggiunto che il presidente Obama e il segretario di Stato Clinton sono anche consci degli ostacoli esistenti. Stamane Re Abdullah II di Giordania ha affermato che la paralisi diplomatica nell’iter di pace tra Israele e palestinesi rischia di riportare la situazione a tempi oscuri e il ministro degli Esteri israeliano, Lieberman, ha detto ad una radio israeliana di non ritenere possibile un accordo di pace con i palestinesi, tale da poter risolvere tutto il contenzioso.

Somalia: intesa tra i due gruppi integralisti antigovernativi
Con l’accordo raggiunto oggi a Nairobi, i due gruppi integralisti somali antigovernativi degli Shabaab e degli Hisbul Islam confermano di voler continuare uniti la lotta contro il Governo Federale di Transizione e le forze di pace panafricane (Amisom). I gruppi integralisti controllano il Sud, il Centro e ampie aree dell’Ovest del Paese, oltre alla gran parte di Mogadiscio.

Deficit per Usa e Ue
Deficit preoccupante per Usa e Paesi Ue. Gli Stati Uniti hanno accusato un debito del 9,9%, la percentuale più alta dal 1945, e l’Unione Europa registra un eccessivo disavanzo in 20 dei 27 Paesi membri. I solo 7 Stati, definiti “virtuosi”, che in questo 2009 avranno un deficit sotto il 3% sono Cipro, Finlandia, Lussemburgo, Bulgaria, Svezia, Danimarca ed Estonia.

Vertice del FMI
Migliaia di manifestanti anche ieri hanno sfilato nella città di Istanbul, in Turchia, dove era in corso la riunione del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale. Il vertice, che ha riunito 186 Paesi, si è concluso con un appello a proseguire sulla strada delle riforme per arginare la crisi economica globale.

Reazioni politiche in Italia dopo la bocciatura del Lodo Alfano
Mondo politico e istituzionale in fibrillazione dopo la sentenza di ieri della Corte Costituzionale che ha bocciato il lodo Alfano, la legge approvata lo scorso anno che prevedeva l’immunità durante il mandato per le quattro più alte cariche dello Stato. Durissima la reazione del premier Berlusconi, mentre le opposizioni chiedono il rispetto della sentenza ma si dividono sugli effetti politici. Il servizio di Giampiero Guadagni:RealAudioMP3

 
Illegittimo nel metodo e nel merito. La Consulta ha dunque bocciato il lodo Alfano perché era necessaria una legge costituzionale e non ordinaria e perché viene violato il principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. La decisione di ieri, presa a maggioranza, ha l’effetto di riaprire due processi a carico del premier Berlusconi: uno per corruzione in atti giudiziari dell’avvocato inglese Mills; l’altro per reati societari nella compravendita di diritti televisivi. E da Berlusconi è arrivata una reazione durissima. Il premier fa sapere che si difenderà in questi processi che definisce farsa ma che continuerà a governare, dice, con più grinta di prima. Il presidente del Consiglio attacca a tutto campo: a partire dalla Corte Costituzionale, che considera un organo politico dominato dalla sinistra come gran parte di stampa e televisione. Berlusconi chiama in causa anche il presidente della Repubblica: eletto, sostiene, da una maggioranza che non è più tale nel Paese. E aggiunge: Napolitano si sa da che parte sta. Pronta la replica del Quirinale: il capo dello Stato è dalla parte della Costituzione, esercitando le sue funzioni con assoluta imparzialità e in uno spirito di leale collaborazione istituzionale. Dal premier rozzezza senza limiti, sottolinea il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Nicola Mancino. Scende in campo anche il presidente della Camera Fini, che in una dichiarazione stampa, afferma che l’incontestabile diritto politico di Berlusconi di governare, conferitogli dagli elettori, e di riformare il Paese, non può far venire meno il suo preciso dovere costituzionale di rispettare la Corte Costituzionale e il capo dello Stato. Da parte sua, il ministro della Giustizia Alfano, autore del lodo in questione, si dice sorpreso per la sentenza della Consulta che, sostiene,  contraddice se stessa perché quando nel 2004 bocciò il lodo Schifani sulla stessa materia, non segnalò l’esigenza di una legge costituzionale. Cosa che peraltro indusse il capo dello Stato a controfirmare lo scorso anno il lodo Alfano. Sulla stessa linea tutta la maggioranza che fa quadrato attorno a Berlusconi e parla di sentenza politica da parte della Consulta. Rincara la dose il leader della Lega, nonché ministro delle Riforme Bossi,  che preannuncia battaglia nel caso la vicenda provochi lo stop al federalismo. L’opposizione definisce volgari e inaccettabili le accuse di Berlusconi, chiede il rispetto della sentenza, ma offre valutazioni diverse a proposito dei suoi effetti. Per Pd e Udc non ci sono conseguenze politiche dalla decisione dei giudici costituzionali. Il leader dell’Italia dei Valori Di Pietro, ancora critico con il capo dello Stato per aver firmato il lodo Alfano,  invoca invece le dimissioni del premier ed elezioni anticipate. Ipotesi, questa, ormai  entrata nel dibattito politico, così come quella di un governo tecnico. Ma per il presidente del  Senato Schifani maggioranza e opposizione sono decise dal voto del popolo e non sono praticabili vie di fuga parallele.

 
Nubifragio di Messina
È di 28 vittime, tre delle quali non ancora identificate, e di sette dispersi il bilancio dell'alluvione che ha colpito una settimana fa il messinese. In nottata sono stati estratti dalla macerie a Giampilieri superiore i cadaveri della piccola Ilaria De Luca, di quattro anni, della nonna della bimba, Giuseppa Calogero, di 82, e di Maria Li Causi, di 84. Il bilancio, ancora provvisorio, è stato diffuso dall'unità di crisi, istituita presso la Prefettura di Messina, che in realtà indica il numero di dieci dispersi, nel quale tuttavia sarebbero compresi anche i tre cadaveri non ancora identificati. Le persone attualmente ricoverate in ospedale sono 22, gli sfollati 889.

Dibattito al Parlamento Europeo sulla libertà di informazione in Italia
Al Parlamento Europeo oggi si parla della libertà di informazione in Italia. Il Commissario Ue ai media, Viviane Reding, ha ricordato la direttiva 'Tv senza frontiere” e le norme riguardanti le assegnazioni delle frequenze Tv per le quali la Commissione ha avviato una procedura nei confronti dell'Italia. Viviane Reding ha sottolineato che le autorità italiane stanno cambiando il loro approccio in materia. Ha invitato tutti a “concentrarsi nell'applicare le regole e i principi per i quali l'Ue è competente”, sottolineando però che non bisogna “fare uso delle istituzioni europee per risolvere problemi che in base ai trattati devono essere risolti a livello nazionale”. La Reding ha ribadito che la libertà di espressione è un “fondamento” del pluralismo e ha poi invitato il Parlamento europeo a discutere e a indicare quale dovrebbe essere la base legale sulla quale presentare una direttiva europea sul pluralismo e la concentrazione dei media in Europa. Negli anni '90 la Commissione europea aveva lavorato ad un progetto del genere ma tutti gli Stati Ue si sono opposti, ritenendola al di fuori delle competenze Ue. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Gaia Ciampi)
 

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 281

 
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