Iraq: sciiti e sunniti esprimono solidarietà ai cristiani vittime delle violenze
In seguito all’uccisione dell’infermiere cristiano, Imad Elia Abdul Karim, rapito
il 3 ottobre, e il cui corpo è stato ritrovato domenica scorsa, trenta capi delle
tribù sciite provenienti dal Sud dell’Iraq, insieme ad alcuni capi religiosi sunniti
si sono recati questa mattina a Kirkuk, in Iraq, per esprimere la loro solidarietà
e vicinanza alla comunità cristiana oltre ad avere condannato le violenze perpetrate
contro di loro e lanciato un appello al governo perché protegga gli abitanti. E’ quanto
ha rivelato al Sir l’arcivescovo di Kirkuk, Louis Sako, che ha detto di aver ricevuto
visite anche da parte di tante persone della città. Sako aveva lanciato appelli alle
autorità per chiedere la liberazione dell'infermiere parlando anche di una situazione
preoccupante per la comunità cristiana sempre più oggetto di minacce e violenza che
sta spingendo molte famiglie cristiane a lasciare la città. (G.C.)