Inaugurazione a Roma della Mostra "Il Potere e la Grazia. I Santi Patroni dell'Europa"
Un viaggio nella storia dell’Occidente cristiano attraverso le immagini dei Santi.
La mostra “Il Potere e la Grazia. I Santi Patroni dell’Europa”, curata dal Comitato
di San Floriano, propone opere di più di 80 artisti, fra cui Caravaggio, Tiepolo,
Van Dick, Mantegna. Ritratte le vite dei Santi che nei secoli hanno segnato la storia
dei Paesi europei. Oggi l’inaugurazione della mostra che ieri è stata presentata a
Palazzo Venezia, a Roma. C’era per noi Debora Donnini.
Le stigmate
di San Francesco, le tentazioni dei diavoli a Sant’Antonio abate, l’estasi di Santa
Caterina, Santa Elisabetta d’Ungheria che compie un’opera di carità verso una povera
donna. Sono alcune delle immagini raffigurate nelle tele provenienti dai maggiori
musei europei e concessi alla mostra “Il Potere e la Grazia. I Santi patroni dell’Europa”.
Esposti anche diademi, icone e codici miniati. Gli autori: i più grandi artisti dell’occidente,
da Caravaggio a Tiepolo. Un arcipelago di culture diverse, l’Europa, con un patrimonio
comune: il cristianesimo. “Il Vangelo è la fonte da cui è scaturita la nostra civiltà”.
Cita Kant mons. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio
Consiglio della Cultura.Ma quale messaggio vuole trasmettere
l’esposizione? Ci risponde mons. Ravasi:
“Può comunicare
almeno tre significati. Il primo è sicuramente quello che per studiare la cultura
europea è assolutamente indispensabile avere quel grande codice di riferimento che
è la Bibbia e la cultura cristiana. La seconda considerazione riguarda proprio il
rapporto tra fede e politica o, se si vuole, tra il potere e la grazia. I Santi sono
un segno di trascendenza, però dall’altra parte hanno lasciato tracce profonde – pensiamo
soltanto a figure come Benedetto e Francesco – a cosa hanno rappresentato per la stessa
società civile e da ultimo direi che forse è anche una riscoperta della bellezza che
stiamo perdendo sempre di più".
La mostra racconta
vite di Santi, che di riflesso parlano delle storie dei popoli europei, del rapporto
con principi e re, di evangelizzazione e persecuzioni, delle opere di carità della
Chiesa, e dunque di potere e grazia. Una mostra che sottolinea la rivoluzione portata
dal cristianesimo e resa evidente anche dalla bellezza dell’arte e dalle grandi opere
di carità, come ci spiega il curatore don Alessio Geretti:
“L’arte
che racconta l’impegno di carità e di servizio dei grandi Santi è uno dei segni in
cui si manifesta la rivoluzione culturale che il cristianesimo ha introdotto nella
storia della civiltà. L’Europa d’oggi, quand’anche possa continuare ad avere ospedali,
scuole ed attenzioni verso gli ultimi al di là della fede degli uni o degli altri,
non può ignorare che tutto questo ha avuto come inventori degli uomini che proprio
a causa della loro fedeltà a Dio e al Vangelo si sono presi a cuore l’uomo concreto
nella sua carne. Un tempo, forse, i grandi eroi erano i vincitori in battaglia; nell’arte
cristiana sono i vincitori del male che mortifica la persona umana i veri eroi celebrati
dagli splendori degli artisti”.