2009-10-06 12:18:47

Relazione di Mons. Orlando B. QUEVEDO, Arcivescovo di Cotabato (FILIPPINE)


Mons. Orlando B. QUEVEDO, O.M.I., Arcivescovo di Cotabato, Segretario Generale della "Federation of Asian Bishops' Conferences" (F.A.B.C.) (FILIPPINE)

“A servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace” - il tema della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa è in profonda sintonia con le aspirazioni della Chiesa in Asia.
Nonostante le grandi differenze, la Chiesa in Asia e la Chiesa in Africa hanno straordinarie somiglianze. Se il cristianesimo si è fatto strada all’epoca degli apostoli in Egitto e nel Nord Africa grazie all’opera di San Marco evangelista, molti cristiani in India fanno risalire le proprie origini all’apostolo San Matteo. Ma nel suo insieme la Chiesa in Africa è giovane, come la Chiesa in Asia. In molti paesi di entrambi i continenti, il cristianesimo è stato portato da missionari stranieri durante il periodo della colonizzazione. Un ulteriore slancio missionario si è verificato nel XIX e nel XX secolo.
La ricchezza di culture, i tanti valori familiari tradizionali che sono autenticamente umani, le migliaia di lingue parlate, l’incontro tra cristianesimo, islam e religioni tradizionali locali sono tutte realtà importanti, molto simili sia in Africa che in Asia.
Le due esortazioni post-sinodali del compianto Papa Giovanni Paolo II, Ecclesia in Africa (1995) e Ecclesia in Asia (1998), hanno delle similitudini sorprendenti. Per esempio, a proposito delle sfide pastorali dei nostri giorni: gli imperativi dell’inculturazione e del dialogo interreligioso, la promozione di un’emergente cultura relativista e materialista globalizzante attraverso gli strumenti della comunicazione sociale, l’impatto negativo della globalizzazione economica sui poveri, il declino dei valori morali nella vita sociale, economica e politica, e le continue minacce alla natura stessa del matrimonio e della famiglia, i diversi aspetti dell’ingiustizia e il violento conflitto che turba l’armonia delle società africane e asiatiche.
La Chiesa in Africa e la Chiesa in Asia stanno sollevando interrogativi analoghi di grande importanza: che dire di noi in quanto comunità di discepoli, in quanto Chiesa? Come possiamo essere testimoni credibili di nostro Signore Gesù Cristo e del Suo Vangelo? Come dovremmo rispondere alle numerose e complesse sfide pastorali che dobbiamo affrontare nella nostra missione di proclamare Gesù come Signore e Salvatore?
Secondo me la Chiesa in Africa sta esplorando le implicazioni teologiche e pastorali della Chiesa come famiglia di Dio. Noi, in Asia, guidati dalle Sacre Scritture e dal magistero vivo della Chiesa, riteniamo di essere stati condotti dallo Spirito Santo a studiare, nel contesto asiatico, la teologia della Chiesa in quanto Comunione e umile Servitore del Vangelo e delle popolazioni asiatiche. Questa ottica teologica ha aperto l’opzione pastorale del rinnovamento radicale in corso nella Chiesa in Asia, un’opzione più dell’essere che del fare. Infatti, comprendiamo che gli atti devono provenire dal cuore di una Chiesa che viene rinnovata nel mistero pasquale di Gesù nostro Signore.

Pertanto, nei suoi 35 anni di feconda esistenza, la Federazione delle Conferenze dei Vescovi dell’Asia ha promosso un rinnovamento della Chiesa nel continente: verso una interiorità spirituale più profonda; verso il dialogo con le culture asiatiche, con le tradizioni religiose e filosofiche antiche dell’Asia e con i popoli asiatici, specialmente con i poveri; verso un discepolato autentico, verso il rinnovamento del laicato per una leadership nella trasformazione sociale; verso un significato rinnovato di missione ad gentes; verso il rinnovamento della famiglia asiatica come obiettivo dell’evangelizzazione e verso un vivere credibile dell’Eucaristia nelle realtà dell’Asia.
Questo rinnovamento fondamentalmente è una chiamata di Dio che è Amore (Deus Caritas est), e che offre speranza e salvezza (Spe salvi), spingendoci ad amare nella verità (Caritas in Veritate).
Riguardo all’amare nella verità, la Chiesa in Africa e la Chiesa in Asia conoscono esperienze simili di dolore e di gioia. Il dolore: per le molte forze di una cultura di morte, che sia l’Ecclesia in Africa sia l’Ecclesia in Asia trattano con profonda preoccupazione, quali l’aumento della povertà e l’emarginazione dei nostri popoli, gli attacchi continui contro il matrimonio e la famiglia tradizionale, le ingiustizie nei confronti delle donne e dei bambini, la nostra propensione a favorire le armi di distruzione rispetto allo sviluppo integrale, la nostra incapacità di competere con i potenti in un ordine economico globale che non è guidato da norme giuridiche e morali, l’intolleranza religiosa invece di un dialogo della ragione e della fede, il governo dell’avidità invece del governo della legge nella vita pubblica, le divisioni e il conflitto invece che la pace, e lo svilimento dell’ecologia umana e naturale. Inoltre, la frequenza di tifoni devastanti, inondazioni, siccità, terremoti e tsunami nel continente asiatico esige ora la nostra sollecitudine pastorale collettiva riguardo il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici.
D’altra parte, proviamo grande gioia e speranza nei movimenti di giustizia e pace, come mostrano la crescente consapevolezza e l’impegno di giovani e donne per la responsabilizzazione e la trasformazione sociale, l’impegno di numerosi gruppi della società civile per l’integrità nella vita pubblica e per la cura e l’integrità del creato, per la solidarietà delle persone di buona volontà provenienti da classi sociali e tradizioni religiose diverse, al fine di adoperarsi per un ordine sociale più giusto, più pacifico e più fraterno.
Il motivo della nostra gioia e della nostra speranza è il fatto che osserviamo molti fermenti positivi in seno alla Chiesa, nelle piccole comunità cristiane, tra molti uomini e donne nella vita religiosa e tra il clero, che portano tutti i valori del Regno di Dio nei nuovi aeropaghi dell’evangelizzazione.
Con questi sentimenti di gioia e di speranza nel Signore, esprimo la solidarietà dei membri della Federazione delle Conferenze dei Vescovi dell’Asia a tutti i partecipanti alla Seconda Assemblea Speciale per l’Africa. Vi ringraziamo per aver accolto tanti missionari asiatici, come pure tanti lavoratori migranti nel vostro amato continente.
Con riferimento alla IX Assemblea plenaria della FABC a Manila, consentitemi di esprimere la nostra gratitudine a Sua Eminenza il Cardinale Francis Arinze, Inviato Speciale del Santo Padre, e a Sua Eminenza il Cardinale Ivan Dias, che ha inviato Sua Eccellenza l’Arcivescovo Robert Sarah come suo rappresentante personale.
In modo particolare, a nome della FABC desidero esprimere la nostra più profonda e affettuosa fedeltà al nostro amato Santo Padre, Papa Benedetto XVI. La invitiamo, Santità, a visitare la nostra regione nel prossimo futuro. Grazie.







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