La situazione della Chiesa in Etiopia presentata al Sinodo dei Vescovi per l'Africa.
Il saluto di Benedetto XVI al Patriarca ortodosso, Paulos
Le sofferenze, ma anche le speranze della Chiesa in Etiopia sono state le protagoniste,
stamani, della terza Congregazione generale del Sinodo dei Vescovi per l’Africa, in
corso in Vaticano sui temi della riconciliazione, la giustizia e la pace. Ad aprire
i lavori, è stato l’intervento del Patriarca della Chiesa Ortodossa di Etiopia, Abuna
Paulos, cui è seguito il saluto di Benedetto XVI. Tra gli altri temi trattati in Aula,
l’attività della Chiesa in Africa nel campo dell’educazione e il dialogo con l’Islam.
Il servizio di Isabella Piro:
Una presenza
che testimonia in modo eloquente l’antichità e la tradizione della Chiesa in Africa.
Così il Papa ha salutato il Patriarca Abuna Paulos, ricordando che la Chiesa etiope
continua a testimoniare il Vangelo e l’obbedienza alla sua legge dell’amore, nonostante
le persecuzioni e il sacrificio dei martiri. Quindi, Benedetto XVI ha aggiunto: The
proclamation of the Gospel cannot be separated from the commitment… “La
proclamazione del Vangelo non può essere separata dall’impegno a costruire una società
conforme al volere di Dio e che protegga la dignità e l’innocenza dei bambini”, ha
detto il Papa. “In Cristo sappiamo che la riconciliazione è possibile, la giustizia
può prevalere, la pace può essere duratura”. Di qui, l’auspicio di Benedetto XVI che
si lavori per lo sviluppo integrale della popolazione africana, rafforzando le famiglie,
baluardo della società, educando i giovani e contribuendo alla costruzione di società
oneste, integre e solidali. In precedenza, il Patriarca Abuna
Paulos aveva ricordato le piaghe dell’Africa, segnata da sfruttamento, pandemie e
carestie. Ma aveva sottolineato come essa presenti molte risorse naturali, che contribuiscono
allo sviluppo di altri Paesi. Poi, l’appello alla difesa dei bambini: In
what way should we denonce civil wars… “In che modo - ha detto il Patriarca
ortodosso etiope - dobbiamo denunciare le guerre civili che spesso sono combattute
da bambini-soldato?”. Di qui, l’appello all’unità perché tutti i leader della cristianità
uniscano i loro sforzi a favore dell’Africa.
Tra gli altri temi trattati
in Aula, l’importanza della Chiesa in Africa nel campo dell’educazione, testimoniata
dalle circa 56 mila scuole, frequentate da 19 milioni di alunni, e dalle 23 Università
cattoliche. Centrale anche il dialogo con l’Islam: un’esperienza positiva arriva dal
Nord Africa, zona a maggioranza musulmana, nella quale i cristiani godono comunque
di una certa libertà, c’è un pensiero critico verso l’estremismo islamico e la Chiesa
è chiamata a collaborare nella società. A questo proposito, è giunto l’auspicio che
il Sinodo per il Medio Oriente del 2010 comprenda anche le diocesi del Nord Africa. Il
pensiero, poi, è andato ai tanti martiri caduti in Africa e alle speranze che il cammino
verso la democrazia di tanti Paesi non diventi un passaggio da una “dittatura pesante”
ad altre più “leggere”. Ieri pomeriggio, invece, i Padri sinodali
hanno riflettuto sui rapporti tra l’Africa e gli altri continenti. Molti i legami
in comune, si è detto, poiché il continente africano presenta i problemi di tutto
il mondo, come la povertà, l’assenza di una democrazia radicata, i fenomeni di ingiustizia
contro le donne. Tuttavia, hanno ribadito i Padri Sinodali, l’Africa può rappresentare
un modello di fede profonda e dinamica, di un cristianesimo giovane e volenteroso,
di dialogo interreligioso. E dall’Africa, si può imparare ad intensificare l’evangelizzazione. Quindi,
è toccato a mons. Laurent Monsengwo Pasinya, arcivescovo di Kinshasa, presentare un
rapporto sull’Ecclesia in Africa, l’Esortazione apostolica post-sinodale siglata
da Giovanni Paolo II nel 1995. Il presule ha sottolineato come il documento sia stato
accolto con entusiasmo in Africa, dando luogo a Sinodi diocesani e regionali per riflettere
sulla Chiesa famiglia di Dio o per elaborare progetti e piani pastorali. Con il risultato
di donare un nuovo impulso alla vita e alla missione della Chiesa in Africa.