2009-10-05 15:48:05

"Progettare il nostro futuro urbano" nella Giornata mondiale dell'habitat


In un mondo in cui le città crescono a un ritmo altissimo c’è bisogno di pianificare il futuro e andare incontro ai bisogni dei cittadini. E’ questo il senso del tema della Giornata Mondiale dell’Habitat di quest’anno, che ricorre oggi, “Planning our Urban Future (“Progettare il nostro futuro urbano”). La giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite per sensibilizzare la comunità internazionale sul problema degli insediamenti umani, sul diritto fondamentale a un riparo adeguato per tutti. Fra le sfide urbane più importanti di questo secolo, scrive il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon nel suo messaggio, “includono la rapida crescita di molte città e il declino di altre, l’espansione del settore informale e il ruolo che le città rivestono nel causare o limitare i cambiamenti climatici”. Ci sono testimonianze che i governi in gran parte non riescano a far fronte a queste sfide. Fra le conseguenze più visibili ci sono l’espansione urbana incontrollata e lo sviluppo non programmato. Inoltre sono centinaia di milioni i cittadini che sono sempre più vulnerabili all’innalzamento del livello del mare, alle inondazioni delle zone costiere e ad altri rischi climatici legati al clima. Ma la tendenza riguarda sia i paesi sviluppati che quelli in via di sviluppo: da un lato la crescita di aree suburbane e comunità chiuse ricche, dall’altro il simultaneo aumento di zone popolari sovraffollate, enclave etniche, quartieri poveri e abitazioni informali. “E’ necessario un progetto urbano migliore e più equo – scrive il segretario generale - Nuove idee provenienti dalle città moderne di tutto il mondo possono mostrarci la strada verso un’urbanizzazione sostenibile. Tuttavia c’è ancora molto da fare: i cosiddetti ‘poveri urbani’ hanno bisogno di avere accesso alla terra e di accrescere i loro possedimenti, inoltre tutte le città hanno bisogno di trasporti pubblici più sicuri e che rispettino l’ambiente, sicurezza nelle abitazioni, cliniche e servizi pubblici; sono anche necessari finanziamenti per lo sviluppo urbano”. Alla base del programma delle Nazioni Unite in questo ambito c’è la pianificazione territoriale, che può funzionare, però, “soltanto laddove esiste una buona gestione urbanistica e i cittadini poveri vengono coinvolti nelle decisioni che influiscono sulla loro vita”. (V.F.)







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