2009-10-04 11:01:48

Visita ad Limina Apostolorum. Le priorità della Chiesa del Benin spiegate da Mons. Antoine Ganyédel, Presidente della Conferenza Episcopale del paese


Riportiamo di seguito la testimonianza di Mons. Antoine Ganyédel, Presidente della Conferenza Episcopale del Benin e Vescovo di Dassa-Zoumé, raccolta nel settembre 2007, in occasione della visita ad Limina dei Vescovi del Benin, da Jean-Baptiste Sourou:

D. - Quali sono le priorità pastorali della Chiesa in Bénin?

R. - Stiamo lavorando ad un programma pastorale incentrato sul laicato per poter formare delle famiglie cristiane veramente coscienti dei loro doveri e delle esigenze della Chiesa. Perché, come si sa, la famiglia è la cellula base di ogni società e senza di essa niente è possibile né nella Chiesa e tanto meno nella società. E’ la priorità numero uno dei vescovi del Bénin. Il nostro lavoro pastorale consiste soprattutto nell’aprire la famiglia ai valori cristiani, quali l’indissolubilità del matrimonio, l’amore, la pace, il perdono, la riconciliazione. Questo perché in Bénin, gli uomini hanno paura di impegnarsi nel matrimonio sacramentale, hanno paura che le loro mogli non rimangano fedeli per sempre; ma ciò dicendo dimenticano che la donna richiede la stessa fedeltà da parte dei mariti. L’altro valore, quello più importante, che dà compimento al matrimonio sono i figli. Noi vescovi, insistiamo molto sull’educazione morale, spirituale, intellettuale e umana dei figli. I figli ben formati oggi saranno gli adulti del futuro, lavoratori, cittadini validi e laici capaci di servire la Chiesa e la nazione. Ed in questo lavoro possiamo contare sull’Istituto Giovanni Paolo II di Cotonou creato per gli studi sul matrimonio e la famiglia. C’è anche il Forum che raggruppa tutte le associazioni cattoliche e non cattoliche, che difendono i diritti della famiglia, del matrimonio e dell’infanzia, e che organizza manifestazioni per promuovere i suoi scopi. Da queste famiglie nascono anche molte vocazioni sacerdotali e religiose missionarie. Abbiamo due Seminari maggiori che raccolgono circa 230 allievi ciascuno. Quindi molte vocazioni sono nate da questo sforzo di formazione del laicato, e della famiglia. E sono giovani a cui ricordiamo l’importanza della missione. Così come abbiamo ricevuto, così anche dobbiamo dare. Ci sono missionari e missionarie del Bénin in Marocco, Francia, Niger, Spagna, Italia, Colombia. Posso dire che il nostro lavoro porta frutto perché abbiamo una gioventù ben impegnata nella Chiesa, con una presenza nelle parrocchie in varie attività: il canto, l’animazione della liturgia per cantare la fede e cantandola poter convincersene di più.







All the contents on this site are copyrighted ©.