Usa: Giornata del rispetto della vita. Il cardinale Rigali: riforma sanitaria ripetti
i più vulnerabili
Una società giusta deve assicurare un’assistenza sanitaria soprattutto ai più vulnerabili:
i bambini non nati, i poveri, gli anziani e gli immigrati. È quanto scrive il cardianle
Justin Rigali, presidente del Segretariato delle attività pro-vita della Conferenza
episcopale degli Stati Uniti (USCCB), nel messaggio per la Giornata del Rispetto della
Vita (“Respect Life Sunday”), in programma questa domenica. Nel documento - riferisce
l’agenzia Cns - l’arcivescovo di Philadelphia torna a parlare della riforma sanitaria
dell’Amministrazione Obama per ribadire le perplessità dei vescovi su alcuni punti
poco chiari del progetto, in particolare, sui finanziamenti pubblici all’aborto, il
mantenimento della la libertà di coscienza e la tutela sanitaria degli anziani e degli
immigrati. Nonostante il 67 per cento degli americani si dichiari contrario a finanziare
l’aborto con fondi federali, rileva il messaggio, “tutte le attuali proposte all’esame
del Congresso vogliono permettere o rendere obbligatorio il finanziamento dell’aborto”.
Per altro verso, in esse non si parla della copertura sanitaria per gli immigrati
illegali o poveri. Il cardinale Rigali critica inoltre l’ipotesi, avanzata da alcuni,
di finanziare la riforma riducendo il livello di assistenza agli anziani o fissando
i livelli di trattamento in base alla qualità di vita del paziente. “Non dovrebbe
sorprendere - osserva il porporato - che l’abbandono o anche la morte di alcune persone
siano presentate come una soluzione ai crescenti costi della sanità. I fautori del
controllo demografico da tempo propongono l’aborto nei Paesi in via di sviluppo come
un mezzo scriteriato per combattere la povertà”. “La morte non è la soluzione ai problemi
della vita”, sottolinea quindi con forza il messaggio. “Solo chi non vede la realtà
trascendente e il significato della vita umana può accettare l’uccisione di esseri
umani per ridurre problemi economici, sociali e ambientali. L’antidoto a tale miopia
- conclude il documento - è rivalutare la sacralità e la dignità di ogni essere umano”.
Nato nel 1972, il Programma per il Rispetto della Vita mira a portare gli insegnamenti
della Chiesa cattolica concernenti il valore e la dignità umana a un pubblico più
vasto. Il Programma unisce all’attività educativa, la preghiera e il servizio. Per
l’edizione 2009, i vescovi hanno scelto il tema “Ogni bambino ci porta il sorriso
di Dio”, tratto dall’omelia tenuta da Papa Benedetto XVI il 7 gennaio 2007 in occasione
della ricorrenza del Battesimo del Signore. (L.Z.)